Maradona, domani in edicola il libro omaggio del Mattino: «Diego e noi», le parole dell'amore

Maradona, domani in edicola il libro omaggio del Mattino: «Diego e noi», le parole dell'amore
di Francesco De Luca
Giovedì 10 Dicembre 2020, 12:00 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 07:31
4 Minuti di Lettura

L'omaggio de Il Mattino a Maradona è una testimonianza d'amore, quello di Napoli nei confronti del Campione dei campioni, diventato uno dei simboli della città, appassionata, geniale e inquieta come lui. Sarà domani in edicola il libro Diego e noi, distribuito gratuitamente con la copia del quotidiano.

È un racconto di 144 pagine, impreziosito da un'opera di Ernesto Tatafiore e da una egloga in napoletano barocco di Roberto De Simone, con articoli e foto sui sette anni azzurri di Maradona tratti dagli archivi de Il Mattino, oltre ai contributi del regista e scrittore Ruggero Cappuccio, dell'ex azzurro Ciro Ferrara (l'unico ad aver giocato per sette anni accanto a Diego), del cantattore e regista Massimo Ranieri e dell'attore, regista e drammaturgo Vincenzo Salemme e gli articoli del direttore del nostro giornale Federico Monga e di Marco Ciriello, Titta Fiore, Anna Trieste e Federico Vacalebre. 

L'appuntamento con la storia di Maradona sarà doppio perché sempre domani, dalle ore 18 alle 20, Claudia Mercurio condurrà uno speciale Mattino Football Team sui canali social de Il Mattino con la partecipazione di ex compagni di Diego e altri ospiti di eccezione. 

Sono trascorse due settimane da quel 25 novembre.

I giorni del dolore per la scomparsa di Maradona sono diventati quelli della rabbia e della indignazione. A undicimila chilometri di distanza sembra così assurdo quanto accade a Buenos Aires, dall'inchiesta della magistratura sulla responsabilità dei medici per la morte di Diego - curato male o addirittura non curato - alle liti tra le figlie Dalma e Gianinna e l'avvocato-manager Morla, e anche tra le ragazze avute da Claudia Villafane e le sorelle dell'ex capitano del Napoli, oltre a presunti figli che spuntano, ovviamente a caccia di eredità. Sono 40 o 60 i milioni di dollari che ha lasciato? E il testamento dov'è?

Lo sconforto si aggiunge alla tristezza. Maradona non lo merita. Maradona è altro. Il Mattino ha voluto ricordare i giorni belli vissuti a Napoli, che Diego seppe far diventare una stella del calcio. Si concluse inevitabilmente la stagione delle vittorie ma non si spense il sentimento, che ha resistito agli anni e alla distanze. Diego e noi, il libro che sarà distribuito gratis domani ai nostri lettori, ne è una testimonianza. 

Video

L'affetto di Maradona verso Napoli emerge in molti degli articoli che riproponiamo. Il messaggio ai giovani tifosi azzurri, pubblicato il 6 luglio '84, il giorno dopo la presentazione al San Paolo: «Vorrei farli entrare tutti gratis allo stadio. Non so se sarà possibile ma ora io sono qui, contino su di me». La gioia per il primo scudetto nell'intervista dell'11 maggio '87: «Vale più della vittoria del Mondiale perché in Messico la famiglia era lontana, ora invece è qui: mio padre, i miei fratelli, ho parlato al telefono con mia madre... È il successo più grande della mia carriera». L'amarezza prima di imbarcarsi per Buenos Aires, con quelle frasi pubblicate il 2 aprile del 91: «Io non tradisco e non fuggo. Se adesso quelli che mi vogliono bene sono pochi come le dita di una mano, per me valgono quanto le folle che mi hanno applaudito». Il brivido del ritorno, con quel discorso ai tifosi del San Paolo ricostruito il 10 giugno 2005, il giorno dopo la partita d'addio di Ciro Ferrara: «Lo sapevo: il vostro cuore batte per me come il mio batte per voi». Retorica? Chi ha avuto la fortuna di vivere quei giorni di gloria, sa che Maradona aveva un'anima napoletana. Non vi sono mai state per la gente frasi di circostanza o gesti di convenienza: i napoletani erano il suo popolo. Infine, quel messaggio dal palco del San Carlo, riportato su Il Mattino del 17 gennaio 2017, il giorno dopo lo show organizzato da Alessandro Siani: «Ragazzi, non sparate, non vi drogate, vincete come ho vinto io. Napoli ce la farà». Parlò al cuore dei giovani di questa città, anche a quello di suo figlio Diego junior (gli chiese scusa perché lo aveva ignorato e ferito per trent'anni), come fece il primo giorno, quando cominciò a farci battere il corazon.

© RIPRODUZIONE RISERVATA