“Napoli città del Cinema”, il racconto in 30 film d'autore

Da «Napoli milionaria» a «Napoli velata», una città di primati ed eccellenze

“Napoli città del Cinema”, il racconto in 30 film d'autore
“Napoli città del Cinema”, il racconto in 30 film d'autore
di Giovanni Chianelli
Giovedì 30 Marzo 2023, 11:15 - Ultimo agg. 14:02
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Pochi giornali italiani hanno la longevità de «Il Mattino», testimone di tre secoli di storia, dalla fondazione nel 1892 ad oggi. E pochi giornali nascono in un luogo come Napoli, città di primati ed eccellenze, specialmente nel campo delle arti. A fine 800 il cinema arriva in Italia e il quotidiano è tra i primi a raccontare il prodigio: «La gente non potrà fare a meno di ritornare una, due, dieci volte per ammirare senza mai soddisfare la propria meraviglia!» scrive l'articolista all'indomani della proiezione di un film dei fratelli Lumière al Salone Margherita, nel 1896. Era il 30 marzo e da allora sono passati esattamente 127 anni. L'augurio di quei colleghi coglie nel segno, la gente tornerà in sala più di dieci volte, specialmente nella città che per prima conobbe la produzione in celluloide: nel 1904 al Vomero sorse la prima casa cinematografica italiana, la Titanus che originariamente si chiamava Monopolio Lombardo dal nome del fondatore Gustavo Lombardo. Ora il pubblico, a Napoli come nel resto d'Italia, i cinema non li frequenta più molto e i film - e non solo - li guarda sulle piattaforme. Ma Napoli è tornata alla ribalta come luogo di produzione di prodotti audiovisivi: negli ultimi dieci anni vanta il record di set di film, serie tv, spot. E domani «Il Mattino» racconta «Napoli città del cinema», con il libro della collana «Ieri oggi e domani» regalato ai lettori in edicola e curato dalle firme del giornale Titta Fiore e Federico Vacalebre. Oggi la presentazione al Suor Orsola Benincasa.

Una passeggiata in compagnia di Valerio Caprara, Diego Del Pozzo e la stessa Fiore tra materiali d'archivio che seguono il percorso che da «Assunta Spina» del 1915 porta a «Mixed by Erry» di Sydney Sibilia del 2023, dal muto sino ad oggi, insomma, la storia della settima arte vista da Napoli, girata a Napoli.

Set per set, location per location, anche se, nell'impossibilità di citare tutti i film in questione, ne sono stati scelti trenta, rimandando magari ad un secondo volume e, perché no, ad uno sulle sere tv.

Si passa per «Napoli milionaria» (1950) di Eduardo De Filippo, «L'oro di Napoli» (1954) di Vittorio De Sica e «Le mani sulla città» (1963) di Francesco Rosi, ci si avvicina ai giorni nostri con «Le occasioni di Rosa» di Salvatore Piscicelli, del 1982, di cui Caprara scrive «ci troviamo di fronte all'eco di un capolavoro, o magari agli appunti per un film decisivo ancora da girare. È come mettere un punto e a capo alle stucchevoli polemiche su come filmare Napoli». E «Maccheroni» di Ettore Scola (1985) con Marcello Mastroianni, Jack Lemmon e Isa Danieli. All'appello non manca nessun protagonista: Massimo Troisi con «Pensavo fosse amore e invece era un calesse» (1991), Mario Martone con «Morte di un matematico napoletano» (1992) e «Nostalgia» (2022), Gabriele Salvatores, «Denti» (2000), ma anche i tanti registi non napoletani che decisero di girare in città e provare a decifrarla, dal Peppuccio Tornatore di «Il camorrista» (1986) al Matteo Garrone di «Gomorra» (2008), il Marco Risi di «Fortapàsc» (2009) e la storia di Giancarlo Siani, i Manetti Bros di «Ammore e malavita» (2017), il Sergio Rubini de «I fratelli De Filippo» (2021). Parlando di Ferzan Özpetek e il suo «Napoli velata» (2017) Del Pozzo racconta l'atmosfera del set, una scena ormai quotidiana in città: «Il consueto corteo dei tir della produzione parcheggiati in una strada adiacente anticipa i primi ciak di un giorno di lavoro». Del premio Oscar Paolo Sorrentino sono presenti nel volume due titoli, il primo e l'ultimo, «L'uomo in più» (2001) e «È stata la mano di Dio» (2021), mentre il regista si accinge a realizzare qui anche il prossimo film, le cui riprese partiranno questa primavera.

Raccontare Napoli in immagine: impresa complessa eppure continuamente tentata, da oltre un secolo, dai fratelli Lumière ai premi Oscar di oggi. Tutti a cercare di portare sullo schermo, grande prima e piccolo oggi, scrive Fiore nel volume che «Il Mattino» regala domani ai suoi lettori, «la grande, irredimibile bellezza di una città che ti porti comunque dentro con tutte le sue contraddizioni». 

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