Il Teatro di San Carlo di Napoli riapre dopo i lavori di restauro: «È un giorno di grande orgoglio per noi»

Dieci milioni di euro, 87 giorni di lavoro: il Massimo napoletano potrà riaccogliere il proprio pubblico dal 6 aprile

Riapre il teatro San Carlo
Riapre il teatro San Carlo
di Roberta Avallone e Ferdinando Gagliotti
Lunedì 3 Aprile 2023, 18:21 - Ultimo agg. 4 Aprile, 07:10
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«Oggi è un giorno di grande orgoglio per noi»: il primo a prendere parola alla conferenza stampa per la riapertura del Teatro di San Carlo dopo il restauro è il sovrintendente del teatro Stéphane Lissner. I lavori, iniziati il due gennaio scorso e terminati i 31 marzo, sono stati finanziati con 10 milioni di euro dal Ministero della cultura - sotto l’ex ministro Dario Franceschini - e hanno interessato la tela del soffitto dipinta dal Cammarano, il palco reale, il parquet della sala, il tavolato del palcoscenico e alcuni impianti. Durante la conferenza sono intervenuti, oltre al sovrintendente del teatro, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’attuale ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, la direttrice del segretariato regionale del ministero in Campania Teresa Elena Cinquantaquattro e la responsabile del cantiere aperto al Massimo napoletano Almerinda Padricelli.

«In questi tre mesi è In questi tre mesi è stato svolto un lavoro straordinario - ha proseguito Lissner -, rispettando i tempi. Abbiamo avuto un'ottima risposta al teatro Politeama, non era scontato né per pubblico né per artisti.
Ho letto dichiarazioni del ministro Sangiuliano sul nostro teatro, che non avrebbe raggiunto il livello di eccellenza che merita.

Queste dichiarazioni mi rattristano, perché abbiamo portato artisti di spessore internazionale che qui non sono mai mancati. Quindi chiedo al ministro di darci consigli specifici e costruttivi su quali aree migliorare». 

Pronta la risposta del ministro, dopo un minuto di raccoglimento in memoria di Paolo Isotta: «La prima volta che sono entrato qui era il 1978. Conosco il valore di questo teatro, la sua importanza per la storia di questa città. Il San Carlo è uno dei diamanti di Napoli. Questo teatro, caro sovrintendente, non so se ha mai letto “l’Italia finisce, ecco quel che resta” di Prezzolini. Dobbiamo rincorrere il nostro passato, la storia è sempre un fatto contemporaneo. Faccio i complimenti al direttore La Rocca e a tutti quelli che hanno lavorato a questo progetto.
Il ministero della cultura non è solo un Portafogli, ma deve avere un suo immaginario italiano da proiettare nel mondo. Abbiamo un grande lascito ereditario che ci viene dalla storia, che dobbiamo coltivare. Non bisogna prendersela se si chiede di alzare sempre l’asticella. Bisogna avere la capacità di sviluppare e accrescere tutto ciò. Ringrazio il sovrintendente per portare al San Carlo Bono degli U2, una figura che questo teatro accoglie come Conte a La Scala». 

«In Italia spesso i lavori iniziano e non finiscono», le parole del sindaco Manfredi dopo il botta e risposta tra sovrintendente e ministro. «Qui, il fatto che i lavori siano finiti in tempo è motivo di grande soddisfazione. I lavori realizzati sono fondamentali per quello che sarà il futuro del teatro. Noi ne apprezzeremo la parte estetica, ma ve ne sono altri - invisibili, come il rifacimento degli impianti - forse ancora più importanti, per motivi di comfort e risparmio energetico significativi. Il teatro è un organismo bellissimo quanto fragile, che necessita continui interventi di restauro per conservare la sua tradizione, stando al passo con i tempi. Questo periodo di sospensione delle attività è stato importante, al Politeama c'è stato un riscontro molto positivo del pubblico. Ciò vuol dire che questo esperimento potrebbe essere ripetuto in futuro. I lavori hanno interessato anche luoghi complementari alle attività del San Carlo. Dietro tutto ciò c'è la competenza e la professionalità di tanti lavoratori. Questo è un passo importante per avere un San Carlo a livelli qualitativamente sempre più alti». 

«10 milioni di euro, 87 giorni di lavori. Una sfida lanciata la scorsa estate dal sovrintendente Lissner con garbo, ma in tono perentorio, per non privare gli spettatori del proprio teatro. “Sono solo tre mesi, fateveli bastare”. Un impegno importante, sono soddisfatta di poter dire oggi che questa sfida l'abbiamo vinta. Ci siamo fatti ispirare dalla magnificenza di questo teatro. Abbiamo organizzato circa 40 mila ore di lavoro con professionisti di ogni genere, che hanno lavorato come seguissero uno spartito musicale. L'organizzazione è stata complessa anche a causa delle tante procedure amministrative, ma con il lavoro coordinato con le istituzioni adesso siamo pronti a restituire a Napoli il suo teatro», la chiosa dell’architetta Padricelli dopo un breve saluto della direttrice Cinquantaquattro. 

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Dopo lo spostamento degli spettacoli al teatro Politeama, il pubblico potrà quindi tornare al San Carlo a partire dal 6 aprile, con un eccezionale concerto del soprano internazionale Pretty Yende, che sarà accompagnata al pianoforte da Michele D’Elia. La Yende si esibirà nel Massimo napoletano esattamente un mese prima della sua partecipazione alla cerimonia di incoronazione di Re Carlo III e della regina consorte Camilla, che si terrà sabato 6 maggio 2023 nell’Abbazia di Westminster di Londra. Pretty Yende è tra i grandi artisti di livello internazionale scelti da Bukingham Palace per la cerimonia ufficiale di incoronazione, un evento storico che sarà trasmesso in tutto il mondo.

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