Teatro San Carlo per il sociale: “I vespri siciliani” in scena con i familiari delle vittime innocenti della camorra

Un esercizio di memoria viva quello che propone la regista palermitana Emma Dante

La presentazione dell'iniziativa
La presentazione dell'iniziativa
di Alessio Liberini
Martedì 9 Gennaio 2024, 17:01
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Sul palco ci saranno le storie di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato e tanti altri nomi illustri assassinati per mano della mafia. Mentre in platea siederanno i familiari delle vittime innocenti della camorra affinché «nessun sacrificio sia reso vano».

È un esercizio di memoria viva, tra dolore e ricordo, quello che propone la regista palermitana Emma Dante, in scena dal 21 gennaio al Teatro San Carlo di Napoli con “I vespri siciliani”. Una reinterpretazione dell’opera di Giuseppe Verdi nel segno dell'antimafia e del riscatto civile di un popolo oppresso dalla malavita. Lo spettacolo, coprodotto con il Teatro Massimo di Palermo, resterà in cartellone fino al 3 febbraio. Dirige l'Orchestra Henrik Nánási, maestro del coro Fabrizio Cassi.

Per l’occasione, nell’ambito delle attività messe in atto dal Massimo napoletano per il sociale, saranno messi a disposizione per due serate della programmazione, il 24 e il 31 gennaio, 400 posti a spettacolo che andranno ai familiari campani delle vittime innocenti della camorra e agli operatori delle associazioni che lavorano nei beni confiscati alla criminalità organizzata. La lodevole iniziativa è stata annunciata questo pomeriggio nel corso dell’incontro "Il Teatro San Carlo per il Sociale. I volti della memoria per un presente di legalità", a cui hanno preso parte la direttrice generale della Fondazione Teatro di San Carlo, Emanuela Spedaliere, la regista Emma Dante e il presidente della Fondazione Polis, Don Tonino Palmese.

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«Grazie a questo spettacolo – osserva Don Tonino – verranno ricordate sia le vittime innocenti della mafia siciliana che quelle della camorra campana. Tutte le volte che si fa memoria si mette un piede in avanti verso un futuro migliore». Lo spettacolo sarà quindi una prestigiosa vetrina per riportare sotto i riflettori i ritratti e le storie delle tante – troppe - vittime innocenti della criminalità organizzata in Campania, regione tristemente primatista per numero di omicidi insensati.

Per la regista Emma Dante si tratta difatti di un’opera politica: «Sarà uno spettacolo abitato dai nostri morti, facce a noi conosciute come sono le vittime della mafia. Un fenomeno che non è solo siciliano ma riguarda tutto il Paese così come la camorra».  La stessa protagonista dell’opera, la giovane combattente Elena, «rappresenta il centro di una coscienza politica e pertanto ho pensato per la sua figura a Rita Borsellino».

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