Anci, Manfredi dice no al corteo antigovernativo

Il sindaco di Napoli sceglie ancora il profilo basso

Il sindaco Gaetano Manfredi con Antonio Decaro
Il sindaco Gaetano Manfredi con Antonio Decaro
di Luigi Roano
Domenica 11 Febbraio 2024, 09:00 - Ultimo agg. 12 Febbraio, 07:20
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Schivare trappoloni e restare sul pezzo, cioè la tutela di Napoli, questa la mission che si è dato il sindaco Gaetano Manfredi da quando indossa la fascia tricolore e la settimana che si è aperta è di quelle toste a livello politico. Terreno scivoloso più di quanto non lo sia di solito se di fronte - al di là delle apparenze - c'è il governatore Vincenzo De Luca antagonista principe dell'ex rettore. Venerdì De Luca sarà a manifestare a Roma sotto Palazzo Chigi contro il governo e in particolare il ministro per la Coesione Raffaele Fitto, reo secondo De Luca, di non sbloccare i fondi che spettano alla Campania e al sud. E con De Luca ci saranno dei sindaci ed è annunciata la presenza del presidente dei sindaci italiani ovvero Antonio Decaro primo cittadino di Bari e numero uno dell'Anci poltrona alla quale ambisce Manfredi. Cosa farà il sindaco? Andrà a Roma sotto Palazzo Chigi? Manfredi - questo il ragionamento che trapela - condivide le preoccupazioni dei sindaci sui fondi necessari al completamento di progetti utili ai rispettivi territori e tra questi c'è anche Napoli. Ma per l'ex rettore lo strumento da privilegiare è il dialogo istituzionale, quindi l'auspicio - che trapela da Palazzo San Giacomo - è che si trovi un accordo tra Governo, Regione e Comuni non nelle piazze, ma nelle sedi istituzionali. E in ogni caso l'orientamento di Manfredi è non partecipare a quella manifestazione. E una posizione che muove da una considerazione basata su fatti concreti: ovvero i risultati ottenuti attraverso il dialogo con il governo. Senza lesinare critiche politiche all'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Valga per tutti lo scontro dialettico con Fitto nell'ultima Assemblea dell'Anci a Genova sempre sui fondi del Pnrr oltre che su quelli Sviluppo e coesione e le osservazioni più che critiche sull'Autonomia differenziata. Ma quali sono i risultati ottenuti da Napoli con il dialogo istituzionale? Lo sblocco dei fondi per Bagnoli proprio da parte di Fitto arrivato giovedì scorso. Lo sblocco di 100 milioni ammuffiti da venti anni nei cassetti della burocrazia e della politica politicante per l'Albergo dei Poveri grazie alla collaborazione con il ministro Gennaro Sangiuliano. E una attenzione forte da parte del Viminale retto dal ministro Matteo Piantedosi con riserve finanziarie e forze dell'ordine spedite in città. Ma per Manfredi ci sono anche dubbi e tormenti. 

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In estrema sintesi - questo il ragionamento che si fa in Comune - sia De Luca che Decaro sono in piena campagna elettorale. Il primo sarà in campo alle regionali dell'anno prossimo, il secondo alle Europee che si terranno in primavera scioperare contro il governo è uno spot vecchio come la politica, ma sempre molto utile a chi lo fa. In questa legittima ammuina proclamata da De Luca e sostenuta da Decaro - che ricorda molto la marcia dell'ex sindaco Luigi de Magistris sotto Palazzo Chigi contro il debito ingiusto tanto criticata dall'ex sindaco di Salerno, ma non arrivò un euro - Manfredi ha qualche timore che la sua mancata partecipazione possa indebolire la candidatura all'Anci che passa anche per il Pd visto che la maggioranza dei sindaci è dem.

Un contesto complicato che secondo Manfredi è destinato a esserlo ancora di più da dopo venerdì sul fronte interno vale a dire nel rapporto con De Luca. Ma Manfredi, questa l'altra faccia della medaglia, può contare per la partita che si sta giocando per la presidenza dell'Anci, su un consenso trasversale generalizzato e quindi anche sui sindaci del centrodestra. E questo perché non a nessuna tessera di partito tanto meno quella del Pd. 

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