Anm Napoli, Favo nuovo manager grazie al patto tra Comune e Fs

È alle battute finali la selezione di Anm per il nuovo direttore generale

Francesco Favo
Francesco Favo
di Luigi Roano
Domenica 26 Marzo 2023, 09:00
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Comune e Ferrovie dello Stato: un ticket che si rafforza di giorno in giorno con le Fs scelte da Palazzo San Giacomo - ben ricambiato - come partner privilegiato. In particolare con Rfi - acronimo che sta per Reti ferroviarie italiane - con la quale è aperta la partita di Porta est. Non l'unica, del resto migliorare il trasporto pubblico a Napoli significa far funzionare la linea 1 della metro e quindi porre un argine ai continui guasti che rovinano la giornata dei napoletani e mettere quanto più rapidamente sui binari i nuovi treni, che giacciono nel deposito di Scampìa: ce ne sono ancora 11 in attesa del collaudo. E vedere le sofferenze dei viaggiatori e allo stesso momento i treni in naftalina provoca rabbia tra gli utenti e brutti pensieri in Comune dove il sindaco Gaetano Manfredi e l'assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza sono il terminale delle proteste. In questa cornice è alle battute finali la selezione di Anm per il nuovo direttore generale, bisogna sostituire Massimo Simeoli in scadenza. E stando a quello che trapela, la selezione avrebbe visto vincitore un manager proveniente da Rfi. Si tratterebbe di Francesco Favo che in Rfi ci è stato per 20 anni e più, dove ha ricoperto il ruolo strategico di direttore Asset Management e Controllo di Gestione Società e direttore di Produzione proprio a Napoli. Insomma, un manager che conosce bene il suo mestiere e le difficoltà di Napoli. Sarà con ogni probabilità lui il nuovo manager di Anm, il cui compito sarà mettere mano al ferro e alla gomma. Nella sostanza, nel piano di riorganizzazione delle Aziende partecipate inizia prendere forma la holding dei trasporti. Anm fa parte della Napoli Holding, il cui amministratore unico è Amedeo Manzo. L'azienda detiene il 100% delle azioni di Anm, ed è il soggetto gestore dei servizi di trasporto pubblico e supporto alla mobilità della città, su cui esercita le funzioni di direzione e coordinamento. Insomma Favo - se sarà come sembra il prescelto - dovrà riorganizzare l'intero servizio e far funzionare e bene soprattutto la metro. E chi può farlo se non uno che proviene da Rfi? In Anm si muovono molte caselle ha lasciato lunedì scorso l'Azienda napoletana mobilità Aldo Paribelli che ricopriva il ruolo di direttore di esercizio dei mezzi di superficie. Per lui è arrivato un prestigioso incarico in un'altra azienda sempre nel campo dei trasporti. Entro l'anno - per raggiunti limiti di età - lascerà il responsabile del personale Fabrizio Cicala. E lo stesso amministratore unico Nicola Pascale è in bilico tanto che è in regime di proroga dai tempi dell'ex sindaco Luigi de Magistris. 

 

Rfi è impegnata su Napoli con Porta est un progetto enorme dal valore di quasi mezzo miliardo che trasformerà l'area che va da via Ferraris alla Stazione Garibaldi per arrivare fino al Centro direzionale.

Con il Comune è in atto una trattativa per l'utilizzo dei suoli di proprietà del Municipio che dovrebbero compensare quelli che Rfi dovrebbe cedere alla Regione che vuole costruirsi nell'ex Scalo merci di corso Lucci, proprietà di Rfi, il suo nuovo quartier generale. Insomma, molta la carne al fuoco, ma il Comune e il sindaco perché vogliono questa partnership con Fs sempre più concreta? Al netto di Porta est il tema è far decollare la metro sotto il profillo dell'affidabilità. In questa ottica - atteso che Palazzo San Giacomo non privatizzerà mai le partecipate, ma è pronto a chiudere accordi pubblico con pubblico - Rfi sarebbe il partner ideale per due motivi: si tratta da un lato dello Stato e dall'altro ha il know how giusto per mettere mano alla derelitta linea 1. 

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