Città metropolitana di Napoli, accuse al capogruppo Pd: «Hai tradito», e Esposito si dimette

Città metropolitana di Napoli, accuse al capogruppo Pd: «Hai tradito», e Esposito si dimette
di Valerio Esca
Martedì 15 Marzo 2022, 11:00
3 Minuti di Lettura

«Non puoi bleffare, non hai votato per la nostra lista». «Non è vero ho sempre votato Pd, anche questa volta». Sarebbe stato questo lo scambio tra Marco Sarracino e l'oramai ex capogruppo pd Aniello Esposito, prima della richiesta di dimissioni avanzata dal segretario provinciale del Pd. Uno scontro figlio della tornata per il rinnovo del Consiglio metropolitano, che ancora una volta mette a nudo le frizioni nel Partito democratico. «I voti del Comune di Napoli per l'elezione nell'ex Provincia sono identificabili» spiegano. Perché la scheda con la quale esprimono la propria preferenza i consiglieri dei vari comuni è contrassegnata da un colore (in base alla fascia di appartenenza): nel caso di Napoli quello marrone. Facendo due calcoli è facile ricostruire. 

Il campanello d'allarme arriva poco prima dell'ora di pranzo, quando cominciano a trapelare i primi risultati. «Ci ritroviamo con un voto in meno nelle nostre liste» sostiene un emissario dei dem, che allerta subito il quartier generale. Comincia a circolare tra i tesserati del Pd la domanda: «Chi ha tradito?». Gli indizi portano al capogruppo Esposito. Alla lista «Progressisti e riformisti» manca una preferenza, che invece risulta incassata dalla compagine dell'ex Pd, ex Articolo 1 ed ex Italia viva, Michela Rostan. Comincia il tam-tam di telefonate e veleni. Poi Sarracino alle 14 incontra Esposito. Un faccia a faccia breve, nel quale il segretario ricorda a Bobò di averlo sempre sostenuto, anche quando molti all'interno del partito osteggiavano la sua ricandidatura al Comune la condanna rimediata, insieme a Salvatore Madonna, per violazione della legge elettorale. Il segretario chiede ad Esposito un passo indietro. Invano. Ma poco dopo convoca una riunione di gruppo da remoto e rassegna le sue dimissioni: «Per motivi familiari non sono più in grado di svolgere questo ruolo» dice. Pasquale Esposito, che insieme alla presidente del Consiglio comunale Enza Amato aveva invitato ad una riflessione in presenza, ha poi proposto come capogruppo Gennaro Acampora, eletto all'unanimità.

Bobò contattato dal Mattino spiega: «Ho sempre votato Pd e l'ho fatto anche questa volta. Come fanno a dire che sono stato io?». Esposito che si è ritrovato in un cul de sac incalza: «Ho serie difficoltà familiari ed è da tempo che stavo maturando questa scelta. Ci sono troppe pressioni e non me la sono sentita più di andare avanti. Ma è stata una mia scelta, nessuno me l'ha chiesto». Al netto delle parole di circostanza la strada era segnata: o le dimissioni o la sfiducia del gruppo. Alla fine si è deciso di percorrere la strada meno dolorosa per tutti. Sarracino ha perfino incontrato a Palazzo San Giacomo il sindaco Gaetano Manfredi per metterlo al corrente della scelta.

Un'elezione che comunque il segretario del Pd legge così: «La maggioranza che fa capo al sindaco Manfredi rimarca - ha ottenuto un risultato estremamente importante in queste elezioni metropolitane. La scelta di presentarci con uno schema largo di centrosinistra, di ispirazione civica e democratica, ha consentito al nostro campo politico di poter essere autosufficiente e maggioritario, così come al comune di Napoli e in Regione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA