Comunali a Napoli. L'assessore di DeMa e il Pd di Fuorigrotta in corsa con Bassolino

Comunali a Napoli. L'assessore di DeMa e il Pd di Fuorigrotta in corsa con Bassolino
di Adolfo Pappalardo
Domenica 22 Agosto 2021, 10:15
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Alla fine il tema della trasversalità e dell'accoglienza degli orfani di de Magistris diventa comune a tutti. Niente più veleni quindi se pezzi della maggioranza uscente si sparpagliano nelle varie coalizioni. Con Gaetano Manfredi, con il centrodestra di Catello Maresca che aveva sollevato con enfasi il tema e ora anche con Antonio Bassolino. L'ex sindaco che corre da outsider, infatti, vede approdare nella sua coalizione come candidato Marco Gaudini. Non una pedina qualsiasi, quest'ultimo, se attualmente è assessore comunale ai Trasporti. Segnale ulteriore, se pure ve ne fosse bisogno, di una totale evaporazione delle forze che hanno supportato il sindaco uscente che hanno lasciato al proprio destino la candidata Dema Alessandra Clemente. Sempre più sola, quindi, l'assessora che doveva raccogliere e continuare, su investitura dell'ex pm, l'avventura della rivoluzione arancione. E invece del decennio appena passato non rimane quasi traccia in questa tornata di comunali. Tutto evaporato.


La notizia era nell'aria da giorni. Con l'eco di riunioni tra alcuni esponenti dei verdi di Davvero e il gruppo bassoliniano per chiudere l'accordo (anche se Gaudini era dato vero Manfredi nei giorni scorsi).

Poi ieri mattina l'ufficializzazione.

«Abbiamo deciso di sostenere un progetto politico basato sull'esperienza, sulla profonda conoscenza della macchina comunale e caratterizzato da una comprovata capacità di amministrare con determinazione e coerenza. Non un candidato calato dall'alto, a capo di una coalizione-carrozzone, disomogenea e piena di contraddizioni, ma un politico vero, che trasmette sicurezza ed autorevolezza, e che non ha bisogno certo della carica di Sindaco come trampolino di lancio per le proprie future ambizioni politiche», dicono il consigliere comunale Stefano Buono e le colleghe delle Municipalità Cinzia Del Giudice e Debora Piemontese di Davvero-ecologia e diritti, ufficializzando l'appoggio ad Antonio Bassolino.

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E aggiungono: «Non corriamo come tanti su quello che sembra essere il carro vincente ma decidiamo, con coraggio e passione, di intraprendere una sfida che, per quanto appaia difficile, siamo convinti rappresenti la scelta giusta per il bene della città». Perché «abbiamo ritrovato in Bassolino un leader forte e carismatico e, con il nostro apporto, siamo convinti di poter rafforzare il suo progetto politico».

Da qui la candidatura dell'assessore Gaudini chiamato in giunta appena a gennaio scorso dopo aver guidato la commissione Ambiente. 33 anni, eletto nei Verdi nel 2016, Gaudini dovrebbe dare ora le dimissioni costringendo il sindaco uscente all'ennesimo rimpastino. Last minute, stavolta. Ma d'altronde la scelta è data e le comunali segnano anche la definitiva rottura di Davvero, nati da una scissione con gli ambientalisti di Borrelli (in coalizione con Gaetano Manfredi), con Dema. Ma il richiamo per Bassolino è stato più forte perché «l'unico in grado di essere competitivo per contrastare l'avanzata delle destre e del populismo, nonché di rappresentare una valida alternativa a chi non si riconosce in questo centrosinistra che definire allargato è un eufemismo. Per questo abbiamo deciso - concludono Buono, Del Giudice e Piemontese - di candidare Marco Gaudini al consiglio comunale».

Intanto la candidatura di Bassolino continua a far registrare diversi arrivi. Dal Pd, in particolare, il partito da cui proviene proprio l'ex sindaco. A mollare i democrat, infatti, nelle ultime ore è una nutrita pattuglia di Fuorigrotta. A cominciare dal segretario della sezione Giorgio De Francesco, passando per Maurizio Chioccarelli e Antonella Cammardella, quest'ultimi componenti della segreteria cittadina e regionale del partito. E, ancora, l'ex consigliere comunale Salvatore Guerriero e Fortuna Caccavale.

«Senza contare molti militanti del Pd - dicono dal quartier generale di Antonio Bassolino - che hanno deciso di appoggiare la nostra proposta politica. E nei prossimi giorni ne arriveranno ancora altri». Si registra un certo ottimismo da parte dello staff di Bassolino, insomma, e anche qui si è perso un certo snobismo verso i profughi del decennio di de Magistris. E anzi si parla di nuovi arrivi sempre da quei lidi. Naturale che si ponga ora il dilemma se il partito di Letta procederà all'espulsione per i suoi iscritti. Non succederà nulla. Non solo per evitare che si amplifichino casi isolati, dicono dal Pd, ma anche «perché lo statuto del partito è chiaro: candidandosi con una coalizione avversaria si decade automaticamente e non si può rinnovare la tessera per due anni».
 

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