Comunali a Napoli, il pressing del centrodestra su Maresca: «Scendi in campo, è il momento giusto»

Comunali a Napoli, il pressing del centrodestra su Maresca: «Scendi in campo, è il momento giusto»
di Carlo Porcaro
Venerdì 21 Maggio 2021, 09:44
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Potrebbe essere la volta buona. La prossima settimana il magistrato Catello Maresca - a quanto trapela - potrebbe ufficializzare la sua candidatura a sindaco. Una volta ricevuto il via libera del Csm in merito alla richiesta di aspettativa, il Sostituto procuratore tra mercoledì e giovedì prossimi sarebbe nelle condizioni di muovere il primo passo formale passando dalla campagna d'ascolto a quella propriamente elettorale. Per i primi di giugno, dovrebbero svolgersi anche i primi eventi pubblici. Il condizionale è d'obbligo perché già in passato Maresca è parso vicino alla discesa in campo e poi ha traccheggiato. Ne è trascorso infatti di tempo da quel 13 dicembre del 2020 in cui diede la disponibilità a spendersi per la città con un progetto civico. Sulla natura del percorso c'è ancora un equilibrio tutto da costruire. Non ci sarebbero veti da parte sua sui simboli dei partiti, ma se Forza Italia e Lega sembrano aprire anche alla possibilità di rinunciarvi a condizione che non vi siano poi liste considerate civetta come Azzurri per Napoli', Fratelli d'Italia non ne ha alcuna intenzione. Spetterà soltanto a lui stabilire il discrimine oltre cui non andare. Lunedì è in programma il vertice dei leader nazionali del centrodestra sulle grandi città, ma su Napoli vi sarà un'accelerazione indipendente da Roma e Milano dove non si è ancora chiuso il cerchio.


GLI INCONTRI
Proseguono intanto gli incontri informali di Maresca con operatori commerciali, mondo del volontariato, rappresentanti dell'associazionismo ma anche singoli esponenti politici di lungo corso della Prima Repubblica e quelli recentemente vicini al sindaco de Magistris come Francesco Chirico e Alessandro Nardi.

Il primo è presidente della II Municipalità e si è candidato alle ultime regionali con la lista Davvero a sostegno di De Luca, il secondo è stato capo di gabinetto alla Città Metropolitana, presidente della Mostra d'Oltremare ma soprattutto molto impegnato nell'organizzazione di Dema. Insomma, ci sono tanti pezzi di sinistra - delusi dalla rivoluzione arancione - che stanno dialogando legittimamente con Maresca, ponendo come condizione imprescindibile l'assenza dei simboli dei partiti di centrodestra. Ieri mattina, tra la folla di avventori e le foto di rito, l'ex pm anticamorra ha pranzato nella nota trattoria dei Quartieri Spagnoli Da Nennella ai cui proprietari ha regalato una copia del suo libro Nco, le radici del male. Gli organizzatori delle sue civiche di riferimento lo stanno incalzando. «Acceleriamo Catello - è il refrain - Noi abbiamo un progetto da tempo, approfittiamo della rinuncia di Manfredi nel centrosinistra dove non hanno ancora trovato il candidato». Stanno mordendo il freno, ma il dibattito innescatosi in città sul salva-debito necessiterebbe del contributo dal campo avverso.

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IL CASO
Proprio nel cuore dei partiti si è registrata l'ennesima guerra dopo la pace siglata poche settimane fa con i nuovi assetti interni tanto attesi. Ad aizzarla, è stato l'eurodeputato di Fi Aldo Patriciello, deluso perché a Benevento non è stato nominato coordinatore provinciale un suo fedelissimo, l'ex assessore regionale Vittorio Fucci. «Dopo le recenti nomine del coordinatore regionale di Forza Italia in Campania credo sia arrivato il momento di dire con chiarezza che la gestione portata avanti dal senatore De Siano non ha nulla a che vedere con la democrazia e il confronto interno», ha sbottato Patriciello che alle regionali si era avvicinato a Italia Viva ed ora ha etichettato come patriarcale la gestione De Siano. Ha provato a mettere pace, il capo dell'opposizione Stefano Caldoro. «L'obiettivo di tutti è quello di realizzare un percorso unitario nella riorganizzazione di Forza Italia evitando ogni scontro interno: Patriciello ha posto problemi di merito e metodo da affrontare e risolvere subito».

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