Comune di Napoli, l'assessore Mancuso lascia: braccio di ferro con il Pd

Palazzo San Giacomo frena sul rimpasto: le deleghe a Santagada

L'assessore Paolo Mancuso
L'assessore Paolo Mancuso
di Luigi Roano
Sabato 7 Gennaio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 18:15
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Forse già lunedì il sindaco Gaetano Manfredi incontrerà l'assessore all'Ambiente Paolo Mancuso che è al passo d'addio dalla giunta. Un incontro che servirà - racconta chi è vicino all'assessore - «per decidere i modi e i tempi che saranno ravvicinati» dell'uscita dalla squadra del governo cittadino. Modalità di uscita che per Palazzo San Giacomo sono scritte a caratteri cubitali alla voce «motivi personali». Nessun giochino politico, perché per il sindaco Mancuso sta bene dove sta. L'altolà dell'ex rettore è un avvertimento a eventuali pezzi del Pd che potrebbero inserire l'uscita di Mancuso nella battaglia politica congressuale nella quale i dem sono dilaniati. «Paolo Mancuso rappresenta una grande risorsa per la città. Discuteremo insieme a lui nei prossimi giorni di quello che si potrà fare. Il tema dell'ambiente è centrale per la Napoli del futuro» il commento di Manfredi sulla vicenda Mancuso. A sottolineare - il suo ragionamento - che è lui che se ne va non io che lo mando via. No a giochini politici anche perché va ricordato che Mancuso ha avvisato il sindaco già a novembre della sua decisione, restavano da stabilire i tempi non le modalità legate a «fattori personali». Nello specifico c'è un parente magistrato dell'assessore assegnato alla Dda napoletana e Mancuso non vuole nemmeno lontanamente dare adito a ipotetici conflitti di interesse. Di qui l'altolà di Palazzo San Giacomo, perché rimescolamenti in tal senso Manfredi non vuole farne in quanto ritiene maggioranza e squadra sufficientemente coesi, compatti e produttivi. E non intende sacrificare sull'altare degli equilibri interni dei dem collegati alla vicenda congressuale la sua gente: a iniziare da Teresa Armato. Gli assessori Pd in giunta sono Mancuso e appunto la Armato e poi Chiara Marciani ma in quota del governatore De Luca. E tra le cose che funzionano c'è la delega al commercio e al turismo appunto della Armato e quelle al lavoro della Marciani. Manfredi e Mancuso la prossima settimana chiariranno questo aspetto: l'addio deve essere vergato da dimissioni volontarie. Un vertice quindi che dovrebbe vedere solo l'ex rettore e l'assessore confrontarsi e non esponenti politici altrimenti - la riflessione che fanno in Comune - potrebbe passare un messaggio equivoco e di tipo politico. Se c'è chi vuole un braccio di ferro con Manfredi che di fatto già c'è è il momento giusto per uscire allo scoperto. Al netto della stanchezza che manifestano altri pezzi della giunta scollegata dai risultati, come per esempio quella di Antonio De Iesu, ex questore però abituato al combattimento in strada. Disturbato - tuttavia - dagli atteggiamenti e dalle critiche sopra le righe da alcuni pezzi della maggioranza.

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La sostanza è che - come anticipato da Il Mattino - il sindaco numericamente non sostituirà Mancuso perché quella poltrona resta in quota Pd. La delega ai rifiuti dovrebbe essere spacchettata e assegnata a Vincenzo Santagada assessore al Verde che già coordina le azioni di pulizia tra NapoliServizi e Asìa e l'assessore al bilancio Pier Paolo Baretta. Per il resto il sindaco ha incontrato i leader dei gruppi della maggioranza, a iniziare da Roberto Fico che gli ha confermato la fiducia e soprattutto ha confermato la fiducia ai due assessori in quota M5S: Luca Trapanese ed Emanuela Ferrante. E in futuro la delega ai rifiuti - questo trapela dal Comune andrà assegnata a una personalità che conosce il territorio e di concerto con i consiglieri comunali, sono loro i primi guardiani dal punto di vista dei rifiuti. Bisognerà sempre attendere - tuttavia la fine della stagione congressuale del Pd le nuove segreterie nazionali e locali, i nuovi equilibri interni. Inclusa la partita che riguarda il governatore Vincenzo De Luca per capire su quale lato della barca dem salirà. 

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