Coronavirus a Napoli, la gaffe di Dema: attacco a De Luca poi il dietrofront

Coronavirus a Napoli, la gaffe di Dema: attacco a De Luca poi il dietrofront
di Valerio Esca
Lunedì 16 Marzo 2020, 08:00 - Ultimo agg. 08:02
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Il movimento del sindaco, Dema, attacca De Luca e poi fa retromarcia. Ieri mattina l'ufficio comunicazione ha diramato una nota, che ha poi chiesto di non pubblicare. Il dietrofront arriva dopo qualche minuto, poi in serata il segretario di Dema, il vicesindaco Enrico Panini si prende la responsabilità del tutto: «Avendo ricevuto un paio di telefonate tese a capire che cosa fosse lo scritto a mia firma erroneamente diffuso come un comunicato tengo a riprecisare, per correttezza, che si tratta di una mia riflessione che ho inviato ad alcuni aderenti al movimento Dema. Ciò sulla scorta di una serie di letture fatte nella giornata di ieri. Non ho mandato il testo al sindaco impegnato sul fronte del contrasto alla pandemia». E ancora: «Nessuna polemica con nessuno, c'è una guerra in corso contro un virus e le guerre si combattono tutti insieme».

Nel primo comunicato, però, si leggeva: «Il presidente della giunta regionale della Campania in barba a tutti i decreti dello stato scrive Dema - nega di fatto la libertà di circolazione di tutte e tutti. Fermo restando l'appello condiviso del governo restiamo a casa, se non per esigenze indifferibili, il movimento demA ritiene che, stabilendo regole in violazione di un decreto del presidente del Consiglio, sia un atto autoritario e da stato di polizia e in quanto tale è inaccettabile». Parole durissime, ma evidentemente non condivise da tutti all'interno del partito del primo cittadino. Il caos in Dema regna sovrano, basti pensare come da venerdì sera sulle chat del movimento si stia ragionando sulla possibilità o meno di intervenire contro le ordinanze emesse dal governatore. Ieri mattina sembrava propizio il momento, ma qualcuno, dopo aver combinato la frittata, ha deciso di ritornare sui suoi passi.
 

 

«Coronavirus Regione Campania, nuova ordinanza: vietato passeggiare» questo il titolo del comunicato. Un provvedimento, quello emesso da Luca, che ha subito fatto discutere. Sui social, come sempre avviene, si sono creati due partiti: quello dei pro e quello dei contro. «In base a tale provvedimento, da stasera e fino al 25 marzo evidenzia Dema - è vietato passeggiare per strada senza una comprovata necessità e c'è l'obbligo per tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni». Poi l'affondo, in cui si parla di «negazione della libertà di circolazione» e di «stato di polizia». Nel comunicato, il movimento dell'ex pm rimarca: «Tutti consapevoli tranne De Luca che pur di nascondere le vere inefficienze nell'affrontare una crisi senza precedenti vuole negare la libertà di fare una passeggiata. Piuttosto spieghi come è possibile che negli ospedali i medici e gli infermieri sono costretti a lavorare senza i dispositivi di protezione individuale. Spieghi ai cittadini del territorio regionale come è possibile che chi chiama il numero dedicato per le emergenze non viene repentinamente assistito. E soprattutto spieghi perché in questi cinque anni di governo regionale non si è opposto allo smantellamento della sanità pubblica». Un provvedimento, quello del governatore della Campania, che Dema ritiene «l'anticamera di un disegno autoritario», che «sia fuori dallo Stato di diritto» da «perseguire nella maniera più rigorosa possibile». Auspicando infine «l'intervento del Governo affinché venga garantita la libertà di circolazione».
 

Appena due giorni fa anche l'ex assessore di de Magistris, Alberto Lucarelli, aveva affidato a Facebook il suo pensiero, ripreso finanche dalla moglie del primo cittadino: «Ora non è il momento delle analisi, poi ci interrogheremo sulla legittimità di tale strumento, sostanzialmente inoppugnabile, che sfugge al controllo di Parlamento, presidente della Repubblica e Corte costituzionale - sostiene Lucarelli - Non può essere tollerato il crescendo giuridico di De Luca. Ha emanato una ordinanza, la n.15, da Stato di polizia - proprio come scrive Dema nella nota -, si è sostituito agli organi dello Stato, disponendo provvedimenti non attuativi, esecutivi o integrativi, ma molto più restrittivi degli atti statali».

Da Dema trapela un clima teso e grande confusione.
Qualcuno si chiede, perché produrre una nota così dura nei confronti del governatore in un momento particolarmente delicato? 

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