Coronavirus a Napoli, arriva la stretta sui supermarket: orari sfalsati, chiusure e più spesa a domicilio

Coronavirus a Napoli, arriva la stretta sui supermarket: orari sfalsati, chiusure e più spesa a domicilio
di Luigi Roano
Domenica 22 Marzo 2020, 09:30 - Ultimo agg. 13:27
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«Adotteremo ulteriori provvedimenti per scongiurare le situazioni di questa mattina» scrive il sindaco Luigi de Magistris su fb. Allude alla giornata di ieri e agli assembramenti che si sono visti presso i negozi di generi alimentari. Dalla Pignasecca alla Sanità passando per i centri storici di tutti i quartieri di Napoli. «Ho visto troppa gente in strada - scrive ancora - troppi in fila ai supermercati, troppa gente soprattutto nelle aree ristrette in cui i negozi sono tanti e vicini». L'ex pm è «andato a fare un giro» per la città e ha scoperto quello che non avrebbe mai voluto vedere. Poi l'appello: «Ci avviamo al momento più delicato se non è strettamente necessario cari concittadini restate a casa».



Che tipo di provvedimenti potrebbe mettere in campo il Comune? In premessa va ricordato che con i vari decreti del governo è stato stabilito che i Municipi non possono più emanare ordinanze in merito al Coronavirus, materia completamente avocata dalle Regioni. Tuttavia, la questione assembramenti è strettamente connessa alla tutela della salute pubblica che spetta al sindaco custodire. In questo senso, de Magistris potrebbe emanare ordinanze più restrittive di quelle attuali in materia di assembramenti e oggi il sindaco valuterà proprio questa opzione. Che si tradurrebbe in una serie di mosse. La prima è implementare il servizio della «spesa a domicilio». Sul sito istituzionale esiste già una piattaforma rivolta principalmente alle persone più fragili, agli anziani e a chi non ha la possibilità di muoversi come tutti gli altri. Qui il sindaco potrebbe intervenire con l'ordinanza, sostanzialmente obbligando i negozi alla vendita solo a domicilio e di conseguenza cesserebbero le file e gli assembramenti in maniera immediata. Ma la questione è delicata, non tutti i negozi sono attrezzati e in alcune zone della città questa pratica non ha mai sfondato. Saranno i comportamenti sociali dei napoletani a essere l'ostacolo o a fare la differenza in positivo se si adottasse questa misura. Allo studio ci sono altre opzioni, come aprire i negozi - in quelle aree dove sono molto ravvicinati - a orari sfalsati. Qui la controindicazione è data da una riflessione non campata in aria. Ovvero chi trova il negozio chiuso dove abitualmente fa la spesa potrebbe riversarsi in quelli successivi provocando assembramenti ancora più corposi. Si sta studiando anche la possibilità che sia la polizia municipale - assieme alle altre forze dell'ordine - a gestire le file dove la situazione è più complessa. Ma de Magistris è pronto a irrobustire i controlli. Certo, l'ex pm è preoccupato: «Purtroppo rispetto a venerdì, quando la situazione era complessivamente positiva, ho visto troppe persone - seppur quasi tutte con mascherine e attente al rispetto della distanza di sicurezza - accalcarsi nelle prossimità dei negozi di generi alimentari. Non hanno aiutato le voci terroristiche sul chiudiamo tutto e le voci istituzionali che continuano ad essere purtroppo altalenanti e divergenti sulle misure restrittive da adottare». De Magistris racconta di avere «chiesto più volte al prefetto e alle forze di polizia di concentrare uomini e mezzi nelle aree a maggiore densità tra esercizi commerciali ed utenze. Ricordo che è prevista la chiusura delle attività commerciali che non impediscono l'assembramento di persone».
 


Intanto, dopo il caso del consigliere comunale Mario Coppeto colpito dal Covid-2019, è stato sanificato Palazzo San Giacomo malgrado ormai le riunioni tra assessori, sindaco e dirigenti si svolgano sostanzialmente in video-collegamento. E per alleggerire il peso antropico negli uffici di Palazzo San Giacomo e in tutte le sedi del Comune è arrivata la circolare che chiarisce come applicare ai comunali lo smart working e le maglie sono molto più larghe rispetto alla prima stesura della delibera.
Il peso delle scelte non è più sulle spalle dei dirigenti «essendo divenuto lo smart working modalità ordinaria di lavoro: la presenza fisica deve esser limitata solo ed esclusivamente alle attività indifferibili e che richiedono la presenza in ufficio». 

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