Emergenza rifiuti in Campania: «L'infrazione Ue verso lo stop»

«In attuazione del piano regionale del 2016 è stata realizzata una rete impiantistica che condurrà alla piena autosufficienza territoriale»

Il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin
Il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin
di Daniela De Crescenzo
Giovedì 12 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 17:55
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«Le autorità italiane confidano nella positiva valutazione da parte della Commissione europea del piano regionale rifiuti della Regione Campania e auspicano la chiusura della procedura d'infrazione, con la conseguente estinzione della sanzione»: la buona notizia della possibile soppressione della multa Ue per la cattiva gestione dei rifiuti in Campania è arrivata dal ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del question time di ieri alla Camera. La risposta del ministro dopo l'intervento di Giampiero Zinzi, deputato campano della Lega, che aveva preso la parola criticando l'operato del governatore De Luca: «Da parte del presidente della Regione ci sono state 151 dichiarazioni negli ultimi otto anni sui rifiuti e sulle ecoballe», aveva esordito Zinzi che aveva poi continuato: «Le promesse sulle ecoballe sono state tante, mentre ne è stato smaltito appena il 22 per cento. Quello che più preoccupa è che dopo 8 anni è stata spesa la metà delle risorse, mentre avanzano ancora 1 milione e 300 mila tonnellate da smaltire». Nella sua replica il ministro titolare del Mase ha spiegato che sono già stati superati molti ostacoli sulla via della corretta gestione della spazzatura. E che quindi, «in considerazione del quadro di aggiornamento sulla capacità di smaltimento in discarica rappresentato dalla Regione Campania con nota dell'11 agosto 2023, si ritiene che siano state adottate, in esecuzione della sentenza della Corte di giustizia del 2010, tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti vengano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza recare pregiudizio all'ambiente».

Secondo Pichetto Fratin, infatti, gli impianti costruiti e da costruire sarebbero sufficienti a estinguere la procedura e infatti in aula ha sostenuto: «In attuazione del piano regionale di gestione dei rifiuti del 2016 è stata realizzata una rete impiantistica per la gestione dei rifiuti che unitamente all'ultimazione di impianti aggiuntivi di trattamento della frazione organica, condurrà alla piena autosufficienza territoriale».

Nel 2015, quando la sentenza della Corte di giustizia europea era diventata definitiva, l'Italia aveva cominciato a sborsare centoventimila euro al giorno.

La sanzione era stata suddivisa in tre parti, ciascuna di un importo di quarantamila euro, e la Ue aveva condannato l'Italia a pagare: «Fino a che non siano messe in servizio discariche aventi una capacità di 1.829.000 tonnellate, impianti di termovalorizzazione aventi una capacità annua di 1.190.000 tonnellate e impianti di recupero dei rifiuti organici aventi una capacità annua di 382.500 tonnellate». In complesso abbiamo speso finora più di trecento milioni di euro. Una cifra da capogiro. Un primo passo in avanti era stato però compiuto nell'aprile del 2022 quando la multa era stata ridotta perché era entrato in funzione l'impianto di lavorazione delle balle di Caivano che trasforma in Css, cioè in combustibile, la spazzatura accumulata negli anni dell'emergenza. È poi stato completato, seppure con un po' di ritardo, anche l'impianto di Giugliano che lavorerà per separare il materiare ancora utilizzabile contenuto dalle balle e avviarlo a riciclo. Proprio in questi giorni il collaudo che dovrebbe permettere di ottenere un'ulteriore riduzione di 40mila euro della sanzione.

I restanti 40mila euro potrebbero essere cancellati perché è al traguardo l'impianto di compostaggio di Tufino e sono stati appaltati i lavori per gran parte degli altri siti di lavorazione dell'umido previsti dal piano regionale: la fine dei lavori dovrebbe arrivare entro il 2025. L'avvio dell'opera, però, dovrebbe fungere come una sorta di garanzia per lo stop alla multa anche se attualmente la Campania è ancora una delle regioni record nell'esportazione della spazzatura.

 

Secondo i dati raccolti dall'ultimo rapporto Ispra del 2022, nel 2020 erano lavorate fuori regione ben 490mila tonnellate di frazione organica.

Ma i viaggi dei rifiuti rallenteranno a mano a mano che saranno aperti i nuovi impianti, come sostiene l'Italia tuttora impegnata nella trattativa a livello europeo. E, se i rappresentanti del ministero dell'Ambiente e della Regione riusciranno a convincere Bruxelles che stiamo per uscire dal tunnel dell'emergenza infinita, finalmente potremo risparmiare gli ottantamila euro che ancora spendiamo ogni giorno. 

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