Poggioreale, la discarica di amianto abbandonata in via del Macello

La presidente della quarta municipalità Maria Caniglia ha segnalato il problema agli enti competenti

Discarica di amianto a Poggioreale
Discarica di amianto a Poggioreale
di Antonio Folle
Venerdì 6 Ottobre 2023, 17:32
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Tra i numerosi problemi che attanagliano Napoli, sempre alle prese con l'emergenza rifiuti che si presenta ciclicamente e con le numerose carenze sul fronte della manutenzione ordinaria e straordinaria, c'è sicuramente il tema legato alla presenza di amianto abbandonato in città. Quasi sempre si tratta di scorie provenienti da lavori edilizi semi-abusivi in abitazioni private, con i famigerati furgoncini che arrivano da ogni punto della città, e in qualche caso della provincia, per abbandonare in luoghi strategici - le numerosissime periferie abbandonate della città - materiali di risulta all'interno dei quali si nascondono pericolosissime scorie di amianto. 

A via comunale del Macello, strada che affaccia direttamente su via Caramanico e su via Nuova Poggioreale, da ormai diversi mesi è presente una maxi discarica di amianto, una vera e propria bomba ecologica a due passi da decine di abitazioni che rischia di esplodere da un momento all'altro.

Quando la discarica fu recintata e coperta da un grosso telone di plastica - installato proprio per prevenire eventuali dispersioni di amianto nell'aria - i residenti pensavano a tempi brevi per la risoluzione del problema. I mesi, invece, scorrono velocemente e la Chernobyl di Poggioreale, ben lungi dall'essere bonificata, continua a crescere di settimana in settimana.

E non basta: il tempo che scorre impietoso ha contribuito ad aggravare notevolmente il problema. La rete di recinzione è quasi completamente divelta e il telo di materiale plastico che copriva il tutto non ha resistito agli "insulti" del tempo e oggi è quasi completamente lacerato, mettendo "a nudo" nuovamente i grossi lastroni di amianto all'aria aperta, con tutte le possibili ripercussioni sull'ambiente e sulla salute dei cittadini della zona, esposti al pericolo rappresentato dalle pericolosissime fibre di amianto. La Municipalità è stata regolarmente informata circa la questione: la presidente del Quarto Parlamentino Maria Caniglia ha già fatto sapere di essere a conoscenza del problema e di averlo segnalato agli enti preposti allo smaltimento, ma con ogni probabilità saranno necessari tempi ancora lunghi.

Il caso è stato segnalato dal gruppo di attivisti denominato "Fatti di Napoletani Perbene", uno dei più attivi sui social network e che conta centinaia di iscritti. Ed è proprio dai social che si apprende come i residenti del quartiere abbiano ripetutamente informato le istituzioni circa la presenza della pericolosa discarica, ottenendo solo scarne rassicurazioni o, in qualche caso, addirittura nessuna risposta. Un vero e proprio gioco dello "scaricabarile" con posta in palio la salute dei cittadini che hanno minacciato azioni più incisive, come blocchi stradali e sit-in di protesta sotto i palazzi delle istituzioni, se la rimozione dell'enorme cumulo di amianto non avverrà in tempi brevi.

«Si tratta di una situazione già segnalata a Sma Campania - ha spiegato Carmine Meloro, volontario civico di Sma Campania per la città di Napoli - e gli uffici competenti hanno riferito che quell'area è attualmente sottoposta a lavori di riqualificazione urbana ed è interessata dai lavori per la metropolitana. Ci vorrà circa un mese per comprendere se i due enti che si stanno occupando per le loro rispettive competenze dei lavori interverranno per la bonifica o se, come di consueto, dovrà intervenire direttamente Sma Campania. Ci troviamo di fronte ad una discarica censita - continua l'ex consigliere della IV Municipalità - e nelle aree circostanti si sta già cercando di intervenire. Per la rimozione totale delle scorie ci troviamo di fronte ad un problema di competenze ma è vero, come hanno segnalato già i cittadini a più riprese, che ormai non ci sono più le condizioni di sicurezza. Crediamo quindi sia compito della Sma intervenire al più presto possibile, e in attesa che si decida chi deve intervenire materialmente per rimuovere l'amianto, quantomeno per mettere in sicurezza il sito».

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