Lavoratori ispettorato di Napoli il 4 marzo dal ministro Orlando, poi lo sciopero del 18

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Venerdì 4 Marzo 2022, 11:33
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Le lavoratrici e i lavoratori dell’ispettorato interregionale e territoriale del lavoro di Napoli sono in stato di agitazione: in programma il 4 marzo c’è una manifestazione nazionale, che dovrà portare alla chiusura di tutte le sedi dell’Ispettorato, con un presidio a Roma sotto al ministero del lavoro e per il 18 marzo prossimo è stato indetto uno sciopero contro l’ultima beffa subita, ovvero l’esclusione dall’armonizzazione delle indennità di amministrazione.

Il personale, inizialmente inquadrato nel ministero del lavoro, è stato trasferito ope legis nell’Inl, un’agenzia del governo istituita nel 2017, mantenendo il Ccnl funzioni centrali, ovvero contratto ministeri, dunque con un costo zero. Oggi però viene escluso dall’indennità perequativa, riconosciuta dal governo solo ai colleghi rimasti formalmente dipendenti del ministero del lavoro.

Al personale dell’Inl dunque, secondo la bozza del prossimo dpcm attuativo della perequazione, non verranno riconosciuti gli aumenti che, sulla base del nuovo contratto delle funzioni centrali, andranno ai dipendenti dei ministeri. Tale illegittima esclusione appare ancora più grave se si considera che al personale ispettivo sono state recentemente assegnate nuove e complesse competenze tecniche, in materia di salute e sicurezza del lavoro, prima spettanti alle asl, specializzazioni da dover acquisire tutto d’un tratto e in itinere sul campo, senza una preventiva e accurata formazione.

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L’ampliamento delle competenze dell’Inl, non accompagnato da assunzioni, risorse e riconoscimenti economici, hanno prodotto esasperazione nel personale, per l’accrescersi del carico di lavoro e di responsabilità. I dipendenti dell’Inl, sono ormai stufi di sopperire alle carenze di un’amministrazione che continua a fare riforme non più a costo zero ma addirittura a spese dei lavoratori. Al personale non solo non viene fornita la strumentazione per lavorare ma viene chiesto persino di anticipare le spese, e di mettere a disposizione dell’amministrazione i propri personali mezzi: auto; rete internet domestica, cartucce, carta, stampanti e scanner per svolgere l’attività di vigilanza e quella amministrativa svolta in modalità smart working; e da ultimo finanche i cellulari due personali, sostanzialmente pretesi per eseguire la procedura informatica di migrazione verso i nuovi server telematici.

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Da ultimo anche la formazione è diventata selfservice perché affidata ad alcuni volenterosi dipendenti dell’Inl che, senza alcun compenso, dovranno svolgere l’incarico di formatori. Ormai sono anni che i sindacati chiedono coerenza: la lotta al lavoro irregolare e il rafforzamento delle misure di contrasto degli incidenti e delle morti sul lavoro, non si possono realizzare con meri annunci e proclami ma occorrono risorse, occorre incrementare l’organico e gli stanziamenti in favore dell’ispettorato nazionale del lavoro; occorre condividere le banche dati; occorre un’azione politica che agisca sul piano della prevenzione, della sensibilizzazione, della promozione della dignità del lavoro oltre che sul piano di una programmazione di un’azione di intelligence con mezzi e forze adeguate a contrastare il lavoro nero e le morti bianche.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’ispettorato interregionale e territoriale del lavoro di Napoli chiedono la massima attenzione sui temi del lavoro e, nel rivendicare l’importanza del proprio ruolo, pretendono di ricevere la giusta retribuzione, adeguata con la progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori, già prevista per i colleghi del ministero del lavoro.

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