Matteo Renzi a Napoli, obiettivo regionali: «Senza di noi si perde»

«Basta parlare di Calenda, io parlo delle cose concrete»

Matteo Renzi
Matteo Renzi
di Adolfo Pappalardo
Domenica 29 Ottobre 2023, 09:03 - Ultimo agg. 17:59
4 Minuti di Lettura

In prima fila ci sono consiglieri e assessore Iv della maggioranza deluchiana eppure Matteo Renzi vuole tenersi le mani libere per le prossime regionali. Per la serie, avvertimento a Vincenzo De Luca, nessun appoggio è scontato: «Si voterà tra il 2025 e il 2026 per le prossime regionali. Non so cosa faremo noi ma sicuramente a vincere sara la coalizione con cui si sarà Italia Viva», dice infatti l'ex premier ed ex segretario dem all'inizio del suo intervento a Napoli all'assemblea “Volare alto”.

La sala dell'hotel Ramada è piena ma, in molti l'hanno notato, prima sono arrivati un paio di bus di truppe cammellate. Facce distratte che sciamano fuori dalla sala senza mettervi piede. Lo stato maggiore campano renziano, e sono solo, invece c'è tutto. La senatrice e coordinatrice nazionale del partito Raffaella Paita, l'ex ministra Teresa Bellanova, il senatore Francesco Bonifazi (che armeggia nervosamente con il cellulare prima che arrivi l'ex segretario del Pd) e l'ex sottosegretario Gennaro Migliore. E in sala, tra gli altri, i consiglieri regionali Pellegrino, Iovino e Alaia, l'assessore regionale Caputo e il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto

Anzitutto Renzi sul governatore in carico si tiene neutro, distante, senza stuzzicarlo come nei mesi scorsi. Anche se tra la segretaria del Pd Elly Schlein e l'ex sindaco di Salerno preferisce sempre quest'ultimo: «Chi tifo tra i due? È evidente e sin troppo facile: sono amico di Enzo De Luca da una vita, anche se politicamente non sempre lo condivido».

Ma ha letto il libro in cui si scaglia contro il partito un tempo guidato proprio da lei? «Non l'ho ancora letto, lo farò. Ma mettiamola così: De Luca è un aspirante rottamatore...», dice sornione Renzi prima di infilarsi in lunga sfilza di abbracci e selfie di amministratori e militanti.

Discorso a parte quando si entra nel risiko delle coalizioni per le prossime regionali, senza citare però il terzo mandato a cui aspira De Luca. «Si voterà qui tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026 ma non so cosa faremo. Certamente - dice dal palco - faremo noi la differenza e vincerà la coalizione che presenterà Italia Viva al suo interno». E naturalmente Renzi non manca di sottolineare il peso specifico del suo partito nel 2020 quando volò al 7 per cento, diventando il terzo partito della coalizione deluchiana: «L'altra volta immaginavo che il record arrivasse dalla mia Toscana ed invece il miglior risultato d'Italia venne proprio dalla Campania». In mezzo un lungo excursus sul Medio Oriente e varie sciabolate.

Ovviamente ora lo scenario è diverso e l'ex premier si gioca, prima di tutto, le prossime Europee con l'incognita dello sbarramento. «C'è il nodo del quorum ma ce la faremo e andremo in Europa per incidere sulle politiche. D'altronde siamo partiti da zero, contro tutto e tutti e siamo riusciti - aggiunge - ad arrivare a palazzo Chigi». E bisogna vedere se, nelle prossime settimane, si riusciranno a chiudere accordi con altre formazioni per una lista comune per il voto di Strasburgo. Poi, un minuto dopo, si inizierà a discutere di amministrative e regionali. Ma una cosa è certa, Renzi non vuol sentire parlare più dell'ex alleato Carlo Calenda che pure porta avanti, anche lui come Renzi, un progetto di collocazione al centro tra i due poli.

Video

«Basta parlare di Calenda, io parlo delle cose concrete. Voglio parlare delle famiglie che non riescono più ad arrivare alla fine del mese e del carovita per colpa di questo governo», dice ai cronisti. Poi in sala parte l'affondo contro l'ex alleato: «Ad Azione abbiamo detto di fare insieme le liste elettorali. Loro hanno detto no. Ora però basta telenovelas», aggiunge prima di precisare come «non prendo lezioni da nessuno».

Infine ai militanti un impegno particolare per i prossimi mesi proprio in vista del passagigo nevralgico delle Europee. «Non vi posso obbligare a combattere - conclude - ma per il prossimo appuntamento elettorale ci mancano sette mesi e dobbiamo avanzare centimetro dopo centimetro, preferenza dopo preferenza». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA