Napoli, De Rossi: «Trasporti, caldaie e uffici tre mosse per risparmiare»

Napoli, De Rossi: «Trasporti, caldaie e uffici tre mosse per risparmiare»
di Luigi Roano
Lunedì 10 Ottobre 2022, 08:13 - Ultimo agg. 16:51
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Professor Filippo De Rossi - vicecommissario per Bagnoli e coordinatore della cabina di regia del Comune composta da 12 esperti contro il caro energia - quali sono le prime mosse che metterà in campo sul tema energetico?
«Partiamo da tre principi generali, tre suggerimenti: riduzione dei fabbisogni vale a dire ridurre le cose di cui si ha bisogno ottimizzandole. Un esempio? Se noi coibendiamo le aule scolastiche oppure degli uffici conserviamo maggiore calore all'interno e consumiamo di meno»

Passiamo al secondo step
«Una volta fatto questo bisogna passare all'efficientamento. Anche qui facciamo un esempio: viaggiare con una auto vecchia significa consumare di più con una nuova si consuma di meno, si inquina meno e si fa anche prima.

Nello specifico cambio delle caldaie se parliamo di riscaldamento».

Il terzo indirizzo qual è?
«Sostenere il fabbisogno energetico con fonti rinnovabili. Il nostro interesse è doppio: consumere meno per i costi che lievitano, consumare meglio per salvaguardare l'ambiente. E ci metto dentro pure che in questo modo il Comune e Napoli diventerebbero più autonomi dal punto di vista energetico. Siamo nell'era della transizione ecologica. Si tratta di tre consigli generali che costituiscono anche una griglia temporale. Il primo step è nel tempo breve possiamo farlo quasi subito, il secondo a medio termine, un anno, il terzo a medio lungo termine cioè due, tre anni».

C'è l'inflazione che rende gli stipendi più leggeri, e se problemi ne hanno gli enti locali figurarsi le famiglie che dovrebbero acquistare caldaie, auto e pannelli fotovoltaici: il Comune metterà incentivi suoi?
«Guardi che sotto il profilo dei soldi abbiamo innumerevoli fonti di finanziamento grazie al Pnrr e già oggi ci sono incentivi molto importanti, chi acquista per le energie rinnovabili, o nuove caldaie e altro c'è il cosiddetto sconto in fattura del 65% un beneficio immediato per chi compra».

Torniamo al ruolo del Comune: qual è l'asset più pronto sul quale innestare i tre principi generali che ha enunciato?
«Le scuole, abbiamo una anagrafe degli edifici e sono tantissime le scuole sulle operare non solo Con i pannelli fotovoltaici ma per mettere mano a un risanamento energetico una razionalizzazione».

Ci racconta un po' che organismo quello che lei dovrà coordinare?
«Siamo in 12. Lavoriamo con gli assessori per capire come operare. Questa struttura è a disposizione del Comune l'obiettivo è quello di rafforzare il Servizio energia di Palazzo San Giacomo».

Si parla tanto di risparmio energetico e il Comune deve illuminare tutta la città oltre che i suoi siti, cioè le tantissime sedi e gli uffici che sono decine e decine. Qual è il progetto al riguardo atteso che il Comune dovrà pagare una bolletta di 25 milioni più salata?
«Procediamo con ordine. Uno degli obiettivi è organizzare i servizi. In Comune ci sono tante persone molto attente e sensibili a questi temi. La parola d'ordine è razionalizzare».

Si parla di interventi sui monumenti, sul Centro storico della città, mica li lascerete al buio monumenti e strade?
«Non è possibile fare interventi radicali di fabbisogno sul centro antico. Il tema di fondo è che il Comune con le sue norme deve disciplinare, bisogna intervenire sulla logistica».

Il parco autobus del Municipio napoletano è vecchio e inquinante come si esce da questa situazione?
«Dobbiamo disincentivare il trasporto privato a favore di quello pubblico. E poiché la situazione degli investimenti grazie al Pnrr e tutto tranne che drammatica ci stiamo muovendo e bene. Il Comune ha acquistato centinaia di bus moderni anche elettrici. Puntiamo sul Brt, un sistema di trasporto su gomma ma in sede protetta. Il Comune è committente, ma anche soggetto regolatore per quello che riguarda l'energia. E quindi bisogna che ci si muova anche sull'urbanistica. Il Comune deve interpretare e applicare le norme europee. Lavorare sui regolamenti, anche quelli di edilizia devono esserci specificità. Noi puntiamo molto sulle Comunità energetiche».

E cosa sono?
«Un luogo dove pubblico e privato collaborano e vanno nella stessa direzione, cioè la transizione ambientale».

Quale sarà l'intervento bandiera di questa nuova era?
«Bagnoli un quartiere dove purtroppo molto c'è fa fare, li potremmo creare la Comunità energetica con la quale il quartiere potrà autoalimentarsi e cedere energia al resto della città».

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