Schmidt da Capodimonte a Firenze: «Una scelta che lascia perplessi»

L'attacco di De Luca: «Vicenda offensiva per Napoli». Sangiuliano: «No, è un rilancio europeo per Firenze»

Eike Schmidt con il ministro Sangiuliano
Eike Schmidt con il ministro Sangiuliano
di Fulvio Scarlata
Sabato 6 Aprile 2024, 20:00 - Ultimo agg. 23:40
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Eike Schmidt è il candidato sindaco del centrodestra a Firenze. Classe 1968, origini tedesche e cittadinanza italiana acquisita, ex direttore degli Uffizi e da poco alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, Schmidt ha oggi ufficializzato personalmente la sua discesa in campo.

Una candidatura che aleggiava da molti mesi ma resa ufficiale solo oggi, anche per ridurre al minimo il periodo di aspettativa legato al nuovo incarico napoletano. «Sciolgo ufficialmente la riserva e mi candido a sindaco di Firenze» ha detto. L'ufficializzazione è stata subito salutata con entusiasmo dal centrodestra, a partire dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Questa candidatura è un atto che rafforza lo spirito unitario dell'Europa. Firenze è una straordinaria capitale culturale europea che, con la sua storia, esprime i valori più autentici del continente. Schmidt primo cittadino di Firenze costituirebbe una consacrazione della nozione di cittadino europeo».

Molta perplessità, invece, suscita la scelta di Schmidt a Gaetano Manfredi: «Avevo accolto con grande piacere l'indicazione di Schmidt come direttore del Museo di Capodimonte perché sicuramente è persona di grande competenza e che ha operato molto bene agli Uffizi - dice il sindaco di Napoli - Avrebbe fatto meglio a concentrarsi sua una missione così importante di continuare l'ottima azione di Bellenger a Capodimonte, un museo che ha ancora tante potenzialità inespresse.

Chi amministra un grande museo deve necessariamente avere un profilo di terzietà. Eventualmente ritornare dopo tre mesi di campagna elettorale fa perdere a Schmidt autorevolezza».

«Ho rispetto per le qualità professionali di Schmidt ma trovo non accettabile l'idea di poter di tenere in sospeso la direzione di Capodimonte in attesa dell'esito delle elezioni comunali di Firenze - rincara Vincenzo De Luca - Considero questa vicenda offensiva per Napoli, per la Campania per il mondo della cultura del nostro paese. Non si può non esprimere una valutazione fortemente critica nei confronti del ministero dei Beni Culturali, che dopo il disastro e la vicenda vergognosa del teatro San Carlo, che ha conosciuto per un breve periodo addirittura la compresenza di due Soprintendenti, propone oggi all'Italia un'altra vicenda imbarazzante, e segno di un limite grave di sensibilità istituzionale. Si ha una sensazione preoccupante di essere di fronte a un uso privato e irrispettoso delle istituzion».

Ancora più dure le reazioni di altri esponenti del centrosinistra. «La candidatura di Schmidt era già certa da gennaio - sottolinea Francesco Emilio Borrelli, di Verdi-Sinistra - Allora perché nominarlo a Capodimonte? Trovo inaccettabile il modo in cui sono state utilizzate le istituzioni».

«Qualcosa che non va in questa scelta di Eike Schmidt - secondo Marco Sarracino, Pd - Volevamo un direttore a tempo pieno per uno dei musei più belli del nostro Paese. E invece purtroppo, ad oggi, si parla di Capodimonte solo ed esclusivamente per le ambizioni politiche del suo direttore». 

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La raccolta di firme

Una raccolta firme per chiedere la nomina di un nuovo direttore al museo di Capodimonte è stata lanciata dal Partito Democratico nel Consiglio comunale di Napoli. «Per il futuro di Capodimonte vogliamo un direttore che pensi a Capodimonte e non alla politica - dice Gennaro Acampora - Per questo da sabato prossimo, con una manifestazione all'ingresso del Bosco lato Porta piccola, inizieremo una raccolta firme per chiedere al ministro una figura altrettanto competente ma con un'autorevolezza che non dipende dal suo colore politico, come purtroppo è avvenuto in questo caso».

Il centrodestra, invece, si compatta sulla scelta di Schmidt. «Questa è l'espressione tipica del doppiopesismo della sinistra - afferma Luciano Schifone, consigliere del Ministro della Cultura - Va ricordato ai tanti firmatari in servizio permanente effettivo del Pd e appartenenti al mondo radical chic napoletano che la candidatura alle elezioni è un diritto garantito dalla Costituzione a tutti i cittadini Italiani, unitamente alla facoltà della aspettativa per i pubblici funzionari».

«La linearità e la trasparenza che sta dimostrando a Napoli un professionista mondiale come Schmidt sono rari e da ammirare - afferma il senatore di Fratelli d'Italia Sergio Rastrelli - ma, come al solito, la sinistra è buona solo a fare la morale agli altri. L'aspettativa è infatti un istituto previsto dalla legge e nel suo caso, peraltro, è limitata a soli due mesi». 

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