Museo di Capodimonte, lavori in corso e tante opere in trasferta: «Tornerà più bello di prima»

Pochi biglietti venduti e sale vuote per le opere prestate all'estero

I lavori a Capodimonte
I lavori a Capodimonte
di Giovanni Chianelli
Sabato 6 Aprile 2024, 23:30 - Ultimo agg. 7 Aprile, 09:40
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Nemmeno il record di presenze turistiche a Napoli è riuscito a risollevare il botteghino di Capodimonte, penalizzato come è ormai noto dai lavori in corso che contribuiranno a rendere la struttura ancora più prestigiosa. Il museo è in manutenzione e, inevitabilmente, alcune sale sono vuote o chiuse. Ragione per cui una serie di opere sono state date temporaneamente in prestito ad altre strutture, su tutte il Louvre di Parigi. Tra i capolavori in trasferta «La flagellazione» di Caravaggio che, dopo il Louvre di Parigi, è tornata a Napoli, ma al museo diocesano, e da giugno ripartirà di nuovo alla volta di Torino, alla reggia di Venaria, dove è in corso l’esposizione “Napoli a Torino”.

E dove, tanto per assecondare il titolo, da Capodimonte sono arrivati da poco oltre una sessantina di capolavori di autori celebri, tra cui «Papa Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese» di Tiziano, la «Crocifissione» di Masaccio, l’«Annunciazione» di Artemisia Gentileschi, e in rappresentanza dell’arte contemporanea anche il famosissimo “Vesuvius” di Andy Warhol. Intanto, alle Scuderie del Quirinale, sempre partiti da Napoli, per la mostra “Napoli Ottocento”, sono esposti tra gli altri “Dopo il diluvio” di Filippo Palizzi, “Iconoclasti” di Domenico Morelli, più diverse tele di Jacob Phlipp Hackert, Giacinto Gigante, Anton Sminck van Pitloo.

Ma torniamo alla visita pomeridiana del primo sabato di aprile, baciato da una temperatura ideale per incoraggiare i visitatori. Che in effetti affollano i prati e il bosco, con code per accedere al nuovo punto ristoro posto sull’altura che sta di fronte l’edificio centrale della reggia. Il terzo piano, quello dedicato all’arte contemporanea, è attualmente un cantiere, interessato dagli importanti lavori di ristrutturazione, di efficientamento energetico e di riallestimento. «Le nostre gallerie sono adesso tutte fruibili, alcune chiuderanno a rotazione, ma Capodimonte è in attività» aveva detto in settimana Schmidt, prima di entrare in aspettativa. È vero fino a un certo punto dato che il primo livello, quello a cui è possibile accedere con orario pieno, ovvero dalle 9.30 alle 19.30, resta chiuso. 

I turisti restano incantati dalla visione di opere come “La parabola dei ciechi” di Pieter Bruegel il Vecchio, il “Ritratto del cardinale Alessandro Farnese” di Raffaello, “La pietà” di Annibale Carracci, purtroppo oltre cinquanta opere sono in trasferta: tra queste «Ritratto di giovane donna detta “Antea”» di Parmigianino, «El soplom» di El Greco, «Danae» di Tiziano, “Atalanta e Ippomene” di Guido Reni.

Al secondo piano, che per motivi interni chiude alle 16.30, oltre al capolavoro di Caravaggio e alla star di Warhol mancano “San Girolamo nello studio” di Colantonio, “Giuditta e Oloferne” della Gentileschi, i due “Apollo e Marsia” e di Luca Giordano e di Ribera, di cui è a Torino anche il “Sileno ebbro”, il “Convitto di Assalonne” e “Il convitto di Baldassarre” di Mattia Preti.

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Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha partecipato venerdì scorso a Napoli a un convegno all’istituto Belforte, dal titolo “Beni culturali: fruizione e valorizzazione economica per lo sviluppo del territorio”, moderato dal capocronista del Mattino Gerardo Ausiello, ha però voluto sottolineare che «Capodimonte ha meno visitatori in queste settimane perché ci sono i lavori in corso e che comunque il museo, nonostante i cantieri, non è stato chiuso ma si è scelto di lasciarlo aperto. Resta uno dei musei più grandi al mondo».

Il ministro ha poi aggiunto che comunque tra il 2025 e il 2026 tornerà pienamente fruibile: «E avrà una veste del tutto nuova, pannelli fotovoltaici al posto delle tegole attuali e il 90 per cento dell'energia sarà autoprodotta». In vista dei visitatori del futuro, e anche delle navette di cui ha parlato il sindaco Gaetano Manfredi in settimana, il ministro Sangiuliano ha sottolineato che «va realizzato un grande parcheggio per i bus». 

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