Napoli, Manfredi: a Castel Nuovo non faremo più fiere di food

Il sindaco dopo Bufala Fest e BaccalàRe: «Plebiscito e piazza Municipio, sì agli eventi»

Il tavolo dei relatori
Il tavolo dei relatori
di Giovanni Chianelli
Domenica 24 Settembre 2023, 23:45 - Ultimo agg. 25 Settembre, 16:13
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«Bufala Fest a piazza Municipio è andata bene, la piazza va riempita di eventi per renderla viva» ha detto Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, intervenendo all’incontro «Freddo a Napoli. Dalla città invisibile alla città visibile» che si è tenuto ieri mattina, all’Archivio di stato, nell’ambito della rassegna “Ricomincio dai libri”. Il primo cittadino ha parlato anche di altre manifestazioni che si svolgono in altri spazi: «Al Maschio Angioino invece non si faranno più eventi di food» ha detto, in riferimento all’esperimento di “BaccalàRe”, la kermesse gastronomica che si è svolta pochi giorni fa nella sala dei Baroni del castello che per qualche motivo non ha convinto Gaetno Manfredi. Mentre su piazza Plebiscito si dice «aperto al dialogo. Mi piace l’idea di confrontarmi con la cittadinanza e le associazioni per immaginare come riempire uno spazio così importante».

All’incontro hanno partecipato Vittorio Del Tufo, redattore capo centrale de Il Mattino, Ottavio Ragone, caporedattore di Repubblica Napoli, Enzo D’Errico, direttore de Il Corriere del Mezzogiorno, moderati dal giornalista Roberto Malfatti. È stato D’Errico a tornare sulle polemiche a proposito dell’utilizzo degli spazi pubblici per manifestazioni, e in particolare su Bufala fest che si tenne a piazza Municipio a ridosso dell’omicidio del giovane musicista Giovanbattista Cutolo - proprio sul luogo del delitto, si può dire - e dei suoi funerali. Per il sindaco è comunque un luogo da sfruttare come location di iniziative, che magari possono servire come deterrente contro azioni criminali. Il piano traffico, il collegamento con il parcheggio Brin, di stand ordinati e l’assenza di eventi musicali (quelli che più possono incidere in termini di congestione) fanno guardare all’esperienza di Bufala fest come un possibile modello. Diverso il discorso per Maschio Angioino che pure prima di “BaccalàRe” aveva ospitato rassegne enogastronomiche, come Vitigno Italia; probabilmente Manfredi ritiene che sia più adatto a un altro genere di eventi.

Poi si è parlato di altro.

Del Tufo ha fatto riferimento allo «stupore per la perseveranza dei turisti a venire a frotte in città nonostante lo spettacolo spesso indecoroso dei nostri servizi e trasporti. Come la metropolitana in cui negli ultimi giorni pioveva». Manfredi ha risposto: «Un paradosso avere stazioni artisticamente straordinarie dove però non si pensa che copertura in vetro avesse bisogno di manutenzione. Sono problemi che si risolvono con soluzioni tecniche: in generale l’amministrazione deve essere ispirata da processi, visioni, strategie».

Ragone ha ricordato le condizioni estreme di collegamenti come la Circumvesuviana: «Passeggeri comuni come studenti e lavoratori costretti a camminare sui binari». Il sindaco ha quindi annunciato che prossimamente - non ha chiarito i tempi - proprio la famigerata “Circum” sarà dotata di dieci nuovi treni, dotati di impianti wi fi e aria condizionata, misure che dovrebbero cambiare la condizione in cui versa il traffico su ferro: «Sono cose che in altri luoghi dovrebbero essere normali ma che da noi, per una serie di motivi, sono da considerare eccezionali» ha commentato Manfredi, prima di ricordare che il prossimo giugno sarà inaugurata anche la linea 6 della metropolitana mentre ad aprile dovrebbe aprire la stazione della linea 1 al Centro Direzionale.

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Diverse considerazioni il primo cittadino le ha dedicate alla dispersione scolastica, in relazione ai fatti del Parco Verde di Caivano: «Recentemente sono stato a Firenze per un confronto tra le due città sul tema della dispersione scolastica: è risultato che nell’area metropolitana di Firenze l’80% dei ragazzi fanno il tempo pieno, da noi a stento il 20%. Significa che i giovani di quell’area vanno a scuola un anno in più rispetto ai nostri. C’è poi il tema degli asili nido: è dimostrato che prescolarizzare fa entrare in un percorso formativo secondo il quale è molto più complesso l’abbandono scolastico».

Fa poi riflettere, ha aggiunto, «la parte della devianza, ovvero quella patologica del processo. È evidente che l’evasione è legata ai disagi di alcune famiglie, ovvero quelle che hanno problemi di casa, giustizia e reddito. È necessario prendere in carico il contesto familiare e individuare i casi più precoci di abbandono. Come farlo? Da tempo abbiamo attivato una piattaforma, in collegamento con il tribunale minorile e l’ufficio scolastico regionale, che aiuta a monitorare i casi di dispersione. I numeri rispetto al passato risultano triplicati perché ora sono noti, bisogna conoscere i problemi per affrontarli».

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