«Visiterò la Floridiana ogni settimana finché non sarà finita la ristrutturazione. Mi attaccano perché sono innamorato di Napoli, come se fosse un reato essere innamorato della propria città; ma è un reato che voglio commettere». Così ieri mattina Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, ha concluso il suo intervento nel dibattito Cultura e media, organizzato agli studi Rai di Napoli. All'incontro hanno partecipato Francesco de Core, direttore di Il Mattino, il presidente dell'ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, Enzo d'Errico, direttore del Corriere del Mezzogiorno, Giovanni Marino, vicecaporedattore di Repubblica Napoli, Roberto Paolo, vicedirettore del Roma; il pubblico era composto dai componenti di 3C, un coordinamento di giornalisti campani che si occupano di cultura. Dopo i saluti dei padroni di casa Antonio Parlati, capo del centro di produzione Rai di Napoli, ed Oreste Lo Pomo, caporedattore della Tgr, ha preso parola de Core: «In un territorio come il nostro, così stratificato e che vive un momento di grande vetrina, il compito degli organi di informazione è uscire dal perimetro classico e capire come comunicare la cultura ai giovani». Un punto, nelle parole del direttore del quotidiano, è stato ricorrente: «La platea giovanile ha un rapporto spesso distorto con il digitale e i social. Inoltre i nostri ragazzi guardano ad alcune produzioni culturali, come le fiction, e soprattutto quelle che si girano a Napoli, come dei modelli: ma come li recepiscono? In questo terreno cruciale la cultura e i media devono fare qualcosa in più».
Sangiuliano ha ricordato i recenti impegni del suo ministero nel rafforzare i presidi culturali regionali, partendo da quelli al centro della cronaca: «Abbiamo finanziato con 12 milioni di euro un centro culturale a Caivano dove sorgeranno una sala multimediale con cinema teatro e biblioteca, sperando che diventi un luogo di incontro per i giovani, affinchè siano strappati ad altre tentazioni; poi abbiamo stanziato 40mila euro per 3 concerti della Nuova Orchestra Scarlatti, la formazione in cui suonava Cutolo, il giovane musicista ucciso; presto sarà stabilizzata».
Ancora: «Abbiamo sbloccato lo stallo dello spolettificio borbonico di Torre Annunziata, un progetto che giaceva in un cassetto: è passato dal ministero della Difesa al mio dicastero». Verso la fine dell'intervento ha annunciato una novità: «Ho contattato Pupi Avati e Paolo Virzì perché si occupino di girare documentari sui musei e altri siti del patrimonio culturale italiano, ricevendo il loro assenso; a questi potrebbe aggiungersi Paolo Sorrentino. Sono artisti geniali, che amo molto, ci possono aiutare nel rilancio della cultura italiana nel mondo».