Regionali Campania 2020, Ciarambino isolata: avanza il fronte del patto Pd-M5S

Regionali Campania 2020, Ciarambino isolata: avanza il fronte del patto Pd-M5S
di Valentino Di Giacomo
Domenica 26 Gennaio 2020, 09:30 - Ultimo agg. 14:44
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Dialoganti e anti-deluchiani: è la nuova geografia che si è creata tra i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle dopo l'addio di Luigi Di Maio alla guida del partito. Eppure il Consiglio campano è da sempre considerato una enclave dimaiana con l'amica di sempre, anche lei originaria di Pomigliano d'Arco, Valeria Ciarambino, che per oltre quattro anni è stata gli occhi, la voce e le orecchie di Luigi di Maio in Campania. Ma il vento è cambiato dopo l'addio del capo politico e, anche se la maggioranza dei consiglieri resta fedele al leader uscente, si profilano nuovi equilibri.

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A ormai pochi mesi dal voto di tarda primavera la tentazione di un'alleanza con il centrosinistra già sfumata per il seggio del Senato per le suppletive diventa sempre più forte. Se la scelta spettasse agli attivisti locali e alla maggioranza delle truppe parlamentari campane che sono a Roma, il matrimonio con il centrosinistra sarebbe già cosa fatta. Pesano però, a livello locale, i rapporti difficili con Vincenzo De Luca, non solo sul piano politico, ma con alcuni dei consiglieri M5s gli screzi sono stati anche personali. Da un lato ci sono Valeria Ciarambino, Marilù Muscarà, Gennaro Saiello e Vincenzo Viglione che mai e poi mai potrebbero dare il via libera ad un'alleanza con l'attuale governatore. Poi ci sono invece i dialoganti: come il vicecapogruppo Tommaso Malerba e Michele Cammarano considerati meno ostili alla svolta. Nel mezzo si colloca il sempre più influente consigliere Luigi Cirillo, tra gli M5s capaci di costruire fortissime relazioni anche con diversi parlamentari campani. «Ci chiedete sempre spiegano dall'M5s regionale se siamo disponibili ad un'alleanza, ma la domanda andrebbe posta al Pd, perché senza la presenza di De Luca un'intesa sarebbe semplice trovarla, sono loro che dovrebbero dare una risposta». Fin qui le dichiarazioni semi-ufficiali, ma nel sottobosco grillino i movimenti sono continui e ciò che fino a qualche mese fa sembrava impossibile, presto potrebbe diventare realtà. Senza lo scudo di Di Maio e con lo scenario in continua evoluzione anche le eventuali ricandidature di Valeria Ciarambino, Marilù Muscarà e Gennaro Saiello potrebbero essere rimesse in discussione. Uno degli scenari possibili più temuti da chi in questi anni si è opposto al governatore è una possibile consultazione tra gli attivisti campani sulla piattaforma Rousseau per decidere se il matrimonio con il centrosinistra s'ha da fare. Dagli umori e dai commenti che circolano sui social, la base dei militanti propenderebbe ormai per l'alleanza. Cosa ne sarebbe di chi in questi anni si è opposto? A pagarne il prezzo potrebbe essere la stessa Valeria Ciarambino che finirebbe così isolata.
 


In questi giorni però Luigi Di Maio ha provato a tranquillizzare i suoi uomini più vicini. Pur lasciando la guida, l'ex leader ha fatto capire di avere comunque modo di poter controllare il partito pur non essendone ufficialmente più il capo. Non un caso che le dimissioni siano arrivate dopo l'elezione della squadra che compone il fantomatico Team del Futuro, la struttura organizzativa che inciderà sulle scelte del partito. Tra i nomi che figurano nella squadra c'è solo un esponente vicino a Roberto Fico da sempre favorevole alla svolta a sinistra mentre quasi tutti gli altri sono di stretta osservanza dimaiana. In attesa degli Stati Generali di marzo in cui il Movimento si darà nuove regole, il Team potrà avere voce in capitolo tanto sulle possibili alleanze che sui candidati.
Tutto può succedere dal momento che lo statuto grillino sarà per gran parte riscritto e saranno introdotte nuove regole. Fino ad allora tutti sono sulla graticola. 

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