Regione Campania, nel bilancio 5 milioni per il teatro San Carlo di Napoli

Via alla maratona per l'ok al bilancio regionale 2024/2026

Vincenzo De Luca con Vincenzo Santagada
Vincenzo De Luca con Vincenzo Santagada
di Adolfo Pappalardo
Martedì 12 Dicembre 2023, 11:00
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Con la riunione, ieri mattina, della Commissione regionale Bilancio e Finanze (presieduta dal consigliere regionale del Pd, Francesco Picarone) s'incardina la maratona per l'ok al bilancio regionale 2024/2026. Con, al momento, una finanziaria che dovrebbe incardinarsi sulla scia di quella dell'anno passato e non dovrebbe prevedere alcun aumento delle aliquote (dopo l'aumento dell'Irpef deciso due anni fa ed entrato in vigore quest'anno). «Il bilancio che proponiamo per il triennio 2024-2026 è in continuità con i bilanci precedenti, in un quadro complesso, caratterizzato dai disavanzi pregressi da coprire da debiti finanziari che la Regione Campania ha ereditato dalle gestioni precedenti, e con l'obiettivo di preservare quelle che sono le politiche essenziali di questa Regione, soprattutto nel campo del sociale, della cultura, dei trasporti, della sanità, che ha un finanziamento vincolato da parte dello Stato», spiega l'assessore regionale al Bilancio Ettore Cinque nel suo intervento in commissione. Al desco un documento in cui, a prima vista, non vengono tagliati una serie di contributi previsti nella manovra. Vengono infatti riconfermati i finanziamenti per il San Carlo (5 milioni), il teatro Verdi di Salerno (2 milioni), Città della Scienza (3 milioni) e il Villaggio dei ragazzi di Maddaloni (1,5 milioni). 

Tra le novità, invece, una norma sulla tassa automobilistica regionale per incentivare i veicoli totalmente elettrici o ad idrogeno, in linea con la Legge sulla qualità dell'aria, approvata dal Consiglio regionale (bollo gratis per 8 anni), , portando da sette a otto anni l'esenzione per i veicoli totalmente non inquinanti e riducendo leggermente l'incentivazione per i veicoli ibridi.

Tra le conferme, invece, la rinegoziazione a condizioni più favorevoli dei debiti finanziari e il finanziamento per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Gli per le politiche culturali, invece, prevedono lo stanziamento di 2 milioni di euro per la legge per la cultura, di 15 milioni di euro per la Legge sullo spettacolo, di 5 milioni e 5 milioni per la legge Cinema. Per i diritti sociali e alle politiche alla famiglia, il fondo sociale viene confermato con una dotazione di 12 milioni. 

«Il governo ha approvato la propria manovra di Bilancio ed ha previsto ulteriori tagli al sistema delle Autonomie, che, per la Campania, hanno una ricaduta molto negativa con un ulteriore taglio di circa 37 milioni di euro che, aggiungendosi ai 18 milioni tagliati in precedenza, determinano un taglio annuo fino al 2028 di 55 milioni di euro», spiega l'assessore regionale Cinque. Da qui un pressing verso il governo per alcune norme che Santa Lucia ritiene anticostituzionali. E quasi sicuramente da parte della Campania si prepara un ricorso alla Consulta.

«Come Regione in piano di rientro, abbiamo posto all'attenzione del governo e delle altre Regioni la tematica che probabilmente riteniamo sia incostituzionale: chiedere ad una Regione in piano di rientro, che già di per sé deve tagliare, perché deve assicurare almeno 200 milioni di euro per il ripiano dei disavanzi pregressi, oltre a quel taglio anche di versare ulteriori risorse al governo, significa aggravare quel piano di rientro. Su questo - continua l'assessore - abbiamo presentato un nostro emendamento, nel merito condiviso dalla Conferenza delle Regioni, e che, per la Campania, è condizione per il parere favorevole alla manovra del governo».

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«Inoltre - conclude Cinque - viene introdotta una novità: il fondo regionale per il sostegno ai genitori dei pazienti minorenni ricoverati che, nel 2023, abbiamo finanziato sperimentalmente con delibera di Giunta regionale, per garantire alle mamme, che accudiscono i bambini ricoverati negli ospedali pediatrici o in reparti pediatrici, il pasto gratuitamente, prestazione che, attualmente, non è a carico dei Lea nazionali». 

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