Scuola, cancellati 120 istituti: la Regione Campania promette battaglia

De Luca e Fortini incontrano i sindaci: «Faremo ricorso per difendere il territorio»

Vincenzo De Luca e Lucia Fortini
Vincenzo De Luca e Lucia Fortini
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 16 Giugno 2023, 00:01 - Ultimo agg. 17 Giugno, 07:11
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La Regione Campania promette battaglia alla riforma dell’organizzazione del sistema scolastico voluta dal governo che prevede una drastica riduzione del numero di scuole e personale: ben 120 istituti in due anni di cui 36 solo a Napoli e provincia e 70 dirigenti scolastici, con azzeramento delle reggenze.

Il presidente Vincenzo De Luca non ci sta, e insieme all’assessore all’Istruzione Lucia Fortini ha chiamato a raccolta in un incontro pubblico il mondo della scuola, organizzazioni sindacali ma anche sindaci, ANCI, enti locali per avanzare proposte e fare fronte comune. «Stabiliamo noi le condizioni sulla scuola: più docenti e più risorse, non cederemo di un millimetro» ha dichiarato il governatore che promette di ricorrere alla Corte costituzionale e «se necessario scenderemo in piazza a Napoli, Roma, Bruxelles, ovunque sia necessario per salvare la scuola pubblica.

Perché il piano è chiaro: privatizzazione. Proprio come vogliono fare con la Sanità. Noi non ci stiamo a queste scelte anticostituzionali».


Per il presidente De Luca c’è una regia leghista dietro le scelte di Giuseppe Valditara. «Provate a immaginare cosa significherebbe in Italia il programma scolastico orientato dalla Lega Nord: avremo un controrisorgimento e questo non va bene. La scuola pubblica è essenziale anche da questo punto di vista della difesa dell’unità nazionale e del sentimento di patria» ha chiarito durante l’incontro, sottolineando che «il ministro dell’Istruzione e del Merito, nome dove si omette la parola pubblica, non è lontano da questo tipo di cultura». I tagli alla scuola, quindi, ridurrebbero le opportunità di «trasmettere il rispetto delle regole», un processo che metterà a rischio «tutto il Sud, che proprio su questi temi ha necessità di colmare un divario che dura da trent’anni e l’Unione Europea ci ha chiesto ridurre con il Pnrr. Abbiamo una dispersione scolastica altissima, un numero bassissimo di asili nido, meno risorse. C’è una parte di Paese in cui non devi tagliare niente, neanche un docente. Per il Sud non si fa neanche un mezzo taglio, abbiamo in realtà da recuperare personale e risorse». De Luca si dice pronto a fare battaglia legale, «ne abbiamo vinte tante, il governo ha provato a fermarci anche con la legge regionale degli psicologi e li abbiamo sconfitti in Corte Costituzionale».

Ha poi ammesso che «quando mi hanno mostrato il decreto ministeriale mi ha fatto male vedere che gli assessori di Calabria e Basilicata, che avevano detto che avrebbero fatto le barricate con noi, alla fine hanno votato a favore. Se state tagliando risorse al Sud a me non fa né caldo né freddo se il governo è di centrosinistra o di centrodestra, dobbiamo tutelare i nostri interessi». L’opinione comune è che «con gli accorpamenti si desertificheranno i piccoli centri, distruggeremo il futuro della Regione, con famiglie costrette ad andare via perché non ci saranno più scuole per i loro figli» ha proseguito De Luca. « In questa società alla deriva, restava la scuola e ora la stiamo perdendo. È un guazzabuglio che faccio fatica a capire, ma come si fa a intervenire su un mondo così delicato senza dialogare con docenti e dirigenti? Ci sono meno iscritti? Riduciamo il numero di studenti per classe, seguiti ancora meglio dai docenti, cui in Italia non è riconosciuta la funzione pubblica né dati i giusti contributi. Non dico di arrivare agli standard della Germania ma almeno della Francia. E invece di dare nuovi status sociali, noi tagliamo. La Campania lo dice chiaro e forte: più docenti e più risorse. Combatteremo con ogni mezzo e fino alla fine contro questa ipotesi di modifica proposta dal ministro Valditara».

«Questo dimensionamento sta distruggendo la scuola nel mezzogiorno. Dobbiamo essere tutti uniti, fare fronte comune perché siamo già minoranza. Collaboriamo insieme, scuole e istituzioni» aggiunge l’assessore Fortini che ricorda la poca consapevolezza delle famiglie. «Non credo abbiano capito che perderemo 120 scuole, tra cui quella frequentata ora dai loro figli e questa situazione resterà immutata per 10 anni. E sapete quanto risparmierà il governo con questi tagli? Appena 140 milioni euro in 4-5 anni, se avessimo fatto una colletta tra cittadini campani, gli avremmo dato di più, l’ho detto al ministro Valditara che è una vergogna».
 

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