Sangiuliano contro De Luca, scontro su fondi e autonomia

Sindacati, Pd e M5S in piazza contro l'Autonomia differenziata

Il ministro Gennaro Sangiuliano a Napoli
Il ministro Gennaro Sangiuliano a Napoli
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 10:10
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Sindacati, Pd e grillini in piazza contro l'Autonomia differenziata. Mentre si accende un nuovo scontro tra Regione e governo sui fondi europei e sulla loro capacità di spesa. Ad accendere la miccia il ministro Gennaro Sangiuliano: «Non credo che l'Autonomia leda la Campania. Piuttosto ho letto che dei fondi strutturali e di investimento europei 2014-2021 è stato speso solo il 37 per cento», dice in mattinata riferendosi alla manifestazione in piazza del Plebiscito. Secca la replica di palazzo Santa Lucia: «Affermazione che non ha fondamento. La spesa certificata della Regione è dell'81 per cento, con già il 110 per cento di spesa sostenuta, in overbooking». 

Al presidio sotto la Prefettura arrivano alla spicciolata. Prima poche persone, poi la platea che s'ingrossa sino a diventare una piccola folla di oltre 200 persone. Tra dirigenti politici e bandiere di Cgil, Uil, Usb e Cobas, oltre a tante associazioni. Ma i grandi assenti sono i giovani: se ne vedono pochissimi in piazza e quelli presenti sono quasi tutti legati ai partiti politici o ai sindacati. «Ora inizia la fase conclusiva della grande follia del governo Meloni e soprattutto del disegno della Lega di dividere il Paese. Quando la discussione andrà avanti a colpi di maggioranza, si sancisce la divisione di un paese che ha già grandi diseguaglianze», spiega il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci

 

«È un'ulteriore mazzata al Mezzogiorno. Avremmo invece bisogno di una politica nazionale sulla sanità, di una scuola pubblica rafforzata, invece c'è l'idea di dividere il Paese», ragiona invece il segretario regionale della Uil, Giovanni Sgambati. «Bisogna rendere l'opposizione che stiamo conducendo in Parlamento anche un'opposizione di carattere popolare: continueremo a fare manifestazioni perché questo disegno di legge spacca il Paese», dice il deputato dem Marco Sarracino. «Il problema di fondo è che non c'è la percezione giusta della pericolosità di questo disegno, del rischio che ricade tutto sui cittadini», aggiunge il consigliere regionale pd Massimiliano Manfredi. Per la deputata grillina Gilda Sportiello, invece quella contro l'Autonomia è «la lotta delle lotte. Siamo a un punto di non ritorno: stanno frammentando il Paese e dopo non saranno più garantiti i diritti non negoziabili, come la sanità e la scuola». In piazza due ex sindaci di Napoli. «L'Autonomia è un fatto negativo non solo per il Sud ma per tutto il Paese», spiega Antonio Bassolino mentre Luigi de Magistris avverte: «Questa lotta non passa come prioritaria e non viene vista come qualcosa che inciderà da subito sul Sud». «I meridionali devono ribellarsi in maniera compatta contro questo sciagurato progetto di legge», esorta la presidente del movimento Equità Territoriale, Rossella Solombrino

E proprio il presidio è l'occasione di una stilettata in mattinata del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Non credo che l'Autonomia differenziata leda regioni come la Campania.

Piuttosto - sottolinea Sangiuliano - mi iscrivo al meridionalismo di Giustino Fortunato, che era piuttosto severo con i suoi concittadini. Dobbiamo avere la capacità di fare. Eppure ho letto che dei fondi Ue 2014-2021 abbiamo speso solo il 37% per cento. Mi rammarico, avremmo dovuto spendere il 100 per cento, come ho fatto io al ministero. Infatti tutto quello che è stato stanziato in Campania, sarà speso fino all'ultimo millesimo». 

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Replica secca di palazzo Santa Lucia tramite l'Autorità di gestione dei fondi europei secondo cui «la cifra del 37 per cento indicata dal ministro è falsa e diffamatoria in relazione all'enorme lavoro e ai risultati raggiunti, apprezzati peraltro dall'Unione Europea». Poi la precisazione: «Le affermazioni del ministro non hanno fondamento. La spesa certificata della Regione per il Por-Fesr 2014/2020 è dell'81 per cento, con già il 110 per cento di spesa sostenuta, in overbooking». Ma non è finita perché in serata arriva la controreplica del Mic: «Il riferimento del ministro Sangiuliano, relativo alle risorse non spese, è ai fondi Fsc 2014-2020. Infatti, secondo l'ultimo report della Ragioneria sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, datato 31 ottobre, la Campania ha speso solo 3,5 dei 9,3 miliardi, pari al 37 per cento, della programmazione 2014-2020». 

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