Sciopero generale 1 dicembre, Landini a Napoli: «Il mondo del lavoro è stanco»

Il leader della Cgil guida il corteo da piazza Mancini a piazza Matteotti

La grande manifestazione dei sindacati a Napoli
La grande manifestazione dei sindacati a Napoli
di Alessio Liberini
Venerdì 1 Dicembre 2023, 10:05 - Ultimo agg. 19:03
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Il leader della Cgil, Maurizio Landini è alla testa del corteo partito da piazza Mancini per raggiungere piazza Matteotti, dove sul palco prima dello stesso Landini interverranno quattro delegati dei settori del commercio, dell'edilizia, dell'industria e dei pensionati e il segretario generale della Uil di Napoli e Campania, Giovanni Sgambati.

Settanta autobus con lavoratori e le lavoratici provenienti da tutte le province hanno raggiunto fin dalle prime ore del mattino il capoluogo.

Lo sciopero generale di otto ore proclamato da Cgil e Uil interessa in Campania il settore privato. Regolare il trasporto pubblico. 

«Bisogna affrontare innanzitutto il problema molto serio di aumentare i salari e le pensioni, perché non si arriva alla fine del mese e c'è un problema, altrettanto importante, di impedire che i nostri giovani se ne vadano via dal Paese e in particolare dal Mezzogiorno» Così il leader della Cgil, Maurizio Landini alla partenza del corteo a Napoli. «Questa giornata dimostra - ha aggiunto - che il mondo del lavoro è stanco».

«Per fare questo - secondo Landini - bisogna investire, creare occasioni di lavoro e investire anche sulle infrastrutture sociali. Penso alla sanità che non funziona e che ha bisogno di investimenti, penso alla scuola, all'istruzione e da questo punto di vista è evidente che noi non vediamo segnali che vanno in questa direzione, anzi, si stanno facendo tagli nella sanità, non si stanno facendo gli investimenti necessari e soprattutto non si vanno a prendere i soldi dove c'è bisogno di andarli a prendere, là dove sono, dove c'è l'evasione fiscale, dove ci sono stati degli aumenti dei profitti che non hanno precedenti nella storia del nostro Paese mentre si continua a fare cassa sui poveri e sugli ultimi».

«Si è tagliato il reddito di cittadinanza - ha continuato Landini - non si vuol fare il salario orario minimo, si sono tagliate le pensioni, cioè si continuano a prendere i soldi sempre dalla stessa parte, a quelli che tengono in piedi questo Paese con il loro lavoro e non si va invece a combattere quelle diseguaglianze che non sono affrontate».

«Per questo, per quello che ci riguarda - ha detto ancora Landini - noi non siamo che all'inizio di questa mobilitazione perché oltre a cambiare la legge di bilancio, noi vogliamo cambiare quelle leggi sbagliate che sono state fatte in questi anni e vogliamo fare quelle riforme di cui il nostro Paese ha bisogno».

«Credo che sia evidente a tutti la logica autoritaria antidemocratica di questo governo. Il diritto di sciopero è un diritto sancito dalla Costituzione, e quando si fanno gli scioperi anche nei servizi pubblici si rispettano tutte le regole». Landini ha poi risposto al vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sulle «scene indegne» in merito allo sciopero delle Fs di ieri. «Trovo che il ministro in questo modo sorvola su un punto: lo sciopero di ieri è stato fatto perché sono morti altri due lavoratori. Nel nostro Paese, dove si continua ad avere ogni giorno tre morti sul lavoro, il Governo non dovrebbe porsi il problema se gli scioperi creano danni o no, dovrebbe porsi il problema di intervenire per impedire che la gente muoia sul lavoro. Ci sono responsabilità molto pesanti anche del Governo e un Governo serio che vuole rispondere ai cittadini dovrebbe porsi il problema del perché tutti i lavoratori ieri hanno scioperato. La gente non sciopera mai per sport, perché lo sciopero costa, si rinuncia allo stipendio. Se vuoi evitare gli scioperi il modo è risolvere i problemi che le persone pongono», ha concluso il segretario Cgil.

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