Sciopero generale 1 dicembre, a Napoli il comizio in piazza di Landini

Il corteo partirà alle 9 da piazza Mancini, diretto a piazza Matteotti

Maurizio Landini
Maurizio Landini
di Antonio Vastarelli
Giovedì 30 Novembre 2023, 11:00
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Manovra finanziaria iniqua per lavoratori, Mezzogiorno, e Campania in particolare: emergenza salariale, assenza di una politica industriale, riforma fiscale che favorisce i profitti, spesa sanitaria insufficiente, tagli a scuola pubblica e infrastrutture, peggioramento della Fornero per i pensionamenti, nulla per incentivare il lavoro stabile, di qualità e sicuro. Sono queste le parole d'ordine dello sciopero proclamato per domani nelle regioni del Sud da Cgil e Uil contro la legge di bilancio. I toni concilianti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell'incontro di martedì con i sindacati, non sono ritenuti sufficienti. «Di concreto non c'è nulla» sottolineano il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, e quello della Uil Napoli e Campania, Giovanni Sgambati, nel corso della conferenza stampa di presentazione della giornata di mobilitazione. A incrociare le braccia per 8 ore, o per l'intero turno di lavoro, saranno tutti i lavoratori meridionali, ad eccezione di quelli delle categorie che hanno indetto lo sciopero nazionale lo scorso 17 novembre (Pubblico impiego, Poste, Conoscenza e Trasporti). 

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L'appuntamento principale sarà a Napoli (previste manifestazioni regionali anche a Bari e Cosenza): il corteo partirà alle 9 da piazza Mancini, diretto a piazza Matteotti, dove sarà il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a concludere il comizio, preceduto da Sgambati.

Dal palco interverranno anche 4 delegati: un metalmeccanico di Salerno, un edile in rappresentanza di Irpinia e Sannio, una lavoratrice del turismo di Caserta e un pensionato dell'area metropolitana di Napoli. «Prevediamo una grande partecipazione: già sono stati organizzati 70 pullman e sono in corso decine di assemblee nei luoghi di lavoro dalle quali ci aspettiamo ulteriori apporti» afferma il leader regionale della Uil, che aggiunge: «Saremmo contenti se non ci fosse bisogno di scioperare, ma è l'unico modo per farci ascoltare e sottrarre consenso nel Paese ad una maggioranza che ha vinto le elezioni anche su temi nostri, non dando seguito però alle tante promesse fatte a lavoratori e pensionati». Alla Cisl, che non parteciperà, si rivolge il leader della Cgil, Ricci: «Ho rispetto per loro, ma con la scelta di non essere in piazza sembrano più vicini al governo che alle istanze dei lavoratori: le nostre proposte, lo ricordo, sono unitarie. Non è uno sciopero politico contro la destra: abbiamo scioperato anche contro Draghi» sottolinea, ricordando che nella manifestazione sarà presente anche il tema del no alla violenza sulle donne. Poi, insieme a Sgambati, lancia un appello al sindaco Manfredi e al governatore De Luca. «Scendete in piazza con noi. Il governo - spiega Ricci - taglia a Comuni e Regioni 600 milioni in 3 anni, costringendoli ad aumentare la tassazione locale o a ridurre i servizi a cominciare da quelli sociali e dagli asili nido». E a pagare di più le misure del governo sarà, secondo il leader della Cgil, soprattutto la Campania che, sottolinea, «è la regione europea a più basso reddito nella fascia 15-64 anni , che ha solo il 40% delle pensioni dovute a contribuzione, e che, per le scarse risorse della sanità, vedrà un taglio di 50 tra case ed ospedali di comunità dei 173 previsti, con un ulteriore aggravio sulle liste di attesa». Su questi temi, conclude Ricci, «il governo non dà risposte e non si vede all'orizzonte l'idea di una politica industriale capace di innescare lo sviluppo del Mezzogiorno e la riduzione dei gap territoriali». 

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