Stadio Collana, la Regione sfratta la Giano: sarà gestito in house dall'Agenzia Universiadi

Stadio Collana, la Regione sfratta la Giano: sarà gestito in house dall'Agenzia Universiadi
di Paolo Barbuto
Sabato 15 Maggio 2021, 11:00
4 Minuti di Lettura

Il documento è stato inviato ieri nel primo pomeriggio: «La convenzione fra la Regione Campania e la Giano è revocata. Sarà la Arus, l'Agenzia Regionale Universiadi e Sport, a gestire l'impianto». Si tratta, l'avrete capito, della questione dello stadio Collana del Vomero.

L'impianto venne affidato, nel 2018, a una società che all'epoca era posseduta quasi interamente da Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro che, sportivi affermati e amati, si fecero garanti di una gestione futura improntata alla valorizzazione dei valori dello sport. Poi, col tempo, Ciro Ferrara s'è sfilato dalla società e Fabio Cannavaro è rimasto con una piccolissima quota del 5%, il maggiore azionista della Giano, attualmente, è Paolo Pagliara che detiene il 90% delle quote; il restante 5% è nelle mani dell'imprenditore Sandro Mussolino. 

Fra la Regione, proprietaria dello stadio collana, e la Giano, le difficoltà si sono palesate già da molti mesi tanto che la gestione della vicenda è stata affidata, dal luglio 2020, ad un commissario ad acta, l'architetto Pasquale Manduca.

Nel tempo, una serie di contestazioni sono state mosse da Santa Lucia al gestore dell'impianto il quale ha sempre, puntualmente (e spesso anche pubblicamente), replicato. Solo che, sulla scorta del documento inviato ieri, per la Regione quelle repliche non sarebbero state in grado di giustificare le «gravi inadempienze» (testuale) che hanno condotto alla decisione di revocare l'affidamento del bene alla Giano.

Sono cinque i punti di contestazione che il commissario ad acta giudica utili alla revoca della concessione. Si va dalla «variazione della compagine societaria» alla «mancata effettuazione, con la dovuta diligenza, delle opere di manutenzione»; dal «mancato perseguimento delle finalità proprie delle strutture e impianti sportivi» alla «frode a danno della Regione o di altri Enti pubblici» e si finisce con «danni alla Regione Campania e agli ospiti e fruitori, dell'impianto, derivanti da dolo o colpa grave».

Per il commissario Manduca (coadiuvato nella stesura del documento dai funzionari Carmine Giustiniani e Mario Bruno) la maggior parte delle contestazioni si riconduce all'esecuzione di lavori nell'impianto, a partire dalla variazione della compagine societaria che rivelerebbe «scopi del concessionario divenuti essenzialmente di tipo lucrativo e pertanto incompatibili con il profilo soggettivo richiesto». 

 

C'è, poi, la questione dell'affidamento dei lavori «senza previa procedura di evidenza» che avrebbe «posto l'esecuzione in capo ad un operatore economico sprovvisto dei necessari requisiti di qualificazione». Le contestazioni riguardano anche una presunta «violazione degli obblighi in materia di tracciabilità dei flussi finanziari» alla quale la Giano ha già replicato, scrive il commissario, spiegando che «la fattispecie contrattuale non rientrerebbe tra i casi assoggettati alla predetta normativa. Il concessionario ritiene, comunque, di non aver violato alcun obbligo, avendo gestito i flussi finanziari relativi al contratto mediante l'utilizzo di un conto corrente a sé stesso intestato», ma la giustificazione, secondo Manduca, non sarebbe valida.

C'è, infine, anche una contestazione sulle tariffe applicate che, secondo la Regione avrebbero dovuto essere concordate. La Giano sostiene di aver esperito tutti i tentativi per concordare quei valori ma la Regione spiega di non avere traccia di quei tentativi.

Alla fine il documento si conclude con la revoca dell'affidamento alla Giano e chiarisce che «l'Agenzia Regionale Universiadi e dello Sport (Arus) ha rappresentato la propria disponibilità ad assumere, senza soluzione di continuità, la gestione dell'impianto, con salvezza dei rapporti con gli attuali locatari, assicurando la gestione del complesso nel rispetto delle esigenze di pubblico interesse sottese all'Avviso a suo tempo pubblicato e a vantaggio dell'utenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA