Da sceriffo a zar il passo è stato breve per Vincenzo De Luca. L'accelerazione per l'acquisto del vaccino russo Sputnik V ha scatenato i media di Mosca che hanno spinto sull'acceleratore la loro propaganda anche sfruttando l'annuncio del governatore della Campania sull'apertura al farmaco prodotto oltre la ex «cortina di ferro». La mossa del presidente della Campania viene vissuta come una vittoria diplomatica da Mosca. Tanti i quotidiani in lingua russa che hanno rilanciato con tanto di fanfare la notizia: dall'agenzia di stampa Tass al canale privilegiato del Cremlino come Russia Today, fino alle testate denominate anche loro Sputnik e riprodotte in più parti del mondo in varie lingue, anche in quella italiana. Su Russia Today la notizia della possibile apertura di Roma alla produzione del farmaco russo in Italia viene persino corredata da una foto che mostra uno striscione su cui c'è scritto «Grazie mille» in cirillico ed il disegno del tricolore. Pur citando Draghi e la conferenza tenuta dal premier sabato scorso, Russia Today omette completamente la dichiarazione d'invito alle Regioni del presidente del consiglio di «fare attenzione a firmare contratti». In pratica, la mossa di De Luca di aprire al vaccino Sputnik V per Mosca è diventata la «Campania di Russia».
L'ALLARME
Se da un lato l'impegno profuso da De Luca è quello di dare una scossa alla campagna vaccinale anche rifornendosi presso altri canali, l'apertura a Sputnik ha però generato un alert nel Copasir, il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica.