Design, dalla Bauhaus all'arte totale: a Napoli arriva «Lightscape» di Luisa Longo

Design, dalla Bauhaus all'arte totale: a Napoli arriva «Lightscape» di Luisa Longo
Design, dalla Bauhaus all'arte totale: a Napoli arriva «Lightscape» di Luisa Longo
di Marilù Musto
Martedì 13 Ottobre 2020, 13:23 - Ultimo agg. 15:54
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Dalle pratiche della Bauhaus all'arte totale, per arrivare poi agli arazzi. Si muove in questo «spazio» la collezione Lightscape di Luisa Longo: il cardine dell'esposizione  è l'idea di ibridazione e sconfinamento di design, artigianato e arte, in particolare la fiber art, che vede l’uso di tecniche miste su stoffa.

L'APPUNTAMENTO

In anteprima a EDIT Napoli, dopo le esposizioni di rilievo internazionale delle opere riguardanti le architetture dipinte su seta e organza, Luisa Longo presenta Lightscape: collezione di arazzi e pannelli dipinti e ricamati su tessuto, realizzati a mano dove si coniugano design contemporaneo e artigianalità d’eccellenza, caratteristiche della fiera partenopea. E così, Napoli accoglie la Longo con entusiasmo in una esposizione che si svolge dal 16 al 18 ottobre nella  cornice barocca del complesso monumentale di San Domenico Maggiore. Si tratta di una fiera che raccoglie una selezione di designer, aziende e artigiani che nel loro processo creativo si avvalgono di modalità produttive di alta qualità e che fondono idee contemporanee ai saperi antichi del fare.

LA FIBER ART

La fiber art - con l’uso di tecniche miste su stoffa - è il mantra della Longo.
Con l’obiettivo di mettere in relazione arti decorative, pittura e design, Longo si muove sulla scia del concetto di opera d'arte totale e delle pratiche della Bauhaus, prendendo le mosse dall’opera della designer e tessitrice tedesca Gunta Stölzl, della designer Sonia Delaunay e della pittrice Dorothea Tanning, così come mutua dal movimento Arts and Crafts l’idea di far entrare la bellezza nella vita quotidiana di tutti. «Lavorare un tessuto così delicato come il taffetà non è affatto semplice -afferma la designer- in tutte le sue fasi, dalla cucitura alla pittura e poi al ricamo, occorrono tecniche e attenzioni particolari, che solo mani esperte posseggono, a ogni passo si rischia di rovinare tutto il lavoro, eppure è proprio per via di questa consistenza eterea della stoffa, di questo lavoro certosino di sarte e ricamatrici che la bellezza prende corpo».
Per ogni opera Longo ha disegnato un motivo a tondi di diverse dimensioni e colori, dipingendolo sul taffetà precedentemente sagomato e cucito da sarte esperte.

Successivamente sul pannello sono stati aggiunti inserti ricamati in diverse tonalità e forme, realizzati da maestranze locali a partire dal disegno di Longo, seguendo un ritmo cromatico in accordo con il motivo dipinto. Per i ricami Longo si è affidata al know-how di alcune artigiane romane.  

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