L’Ospedale delle bambole
entra a far parte dei Centenari

L’Ospedale delle bambole entra a far parte dei Centenari
di Cristina Cennamo
Martedì 6 Febbraio 2018, 12:59
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L’Ospedale delle bambole, un luogo unico dove da oltre 120 anni si fanno rinascere le emozioni legate a un orsacchiotto, una barbie ma anche un busto sacro, un San Gennaro. Da oggi questa vera e propria istituzione cittadina entra a far parte dei Centenari, l'associazione che riunisce le aziende storiche familiari presieduta da Ugo Cilento.

L'impresa guidata da Tiziana Grassi è attiva dal 1890 circa con una crescita costante in termini di «interventi» effettuati su bambole di ogni tipo e da ogni parte del mondo. Per questo motivo il consiglio direttivo dei Centenari con il direttore Biagio Orlando, hanno dato il via libera all'ingresso nel prestigioso consesso.
 
 

«Una associazione che punta a valorizzare le eccellenze dell'impresa con uno sguardo particolare a chi ha avuto la capacità di far funzionare e innovare aziende storiche come le nostre che ormai sono diventate anche un modello economico. Ci fa dunque molto piacere aver accolto tra di noi l'Ospedale delle bambole», ha commentato Ugo Cilento.

L'importanza per l'evoluzione sociale, culturale ed economica di un Paese passa anche attraverso la tutela e la valorizzazione di imprese che hanno saputo coniugare la capacità di durare nel tempo con grandi produzioni di qualità. «Il futuro è la nostra passione». Tiziana Grassi ha ereditato dal padre questa passione di famiglia e cura i suoi piccoli pazienti con cura maniacale nelle sale di via San Biagio dei Librai, nel cuore antico della città.
«Noi siamo molto felici di essere arrivati sin qui. Ci sono clienti da 0 a 99 anni e tra di loro c’è qualcosa che li accomuna ed è l’amore per un oggetto. Il tuo giocattolo del cuore quando varca questa soglia è un’emozione che trova chi se ne occupa. Ci sono necessità urgenti, da codice rosso, del bambino che ha bisogno del suo pupazzo in giornata altrimenti non andrebbe a dormire tranquillo e noi lo ‘operiamo’ subito. Ci sono poi le signore che vogliono rimettere in sesto una vecchia bambola, cambiarle il vestito per lasciarla magari a una nipote. Il nostro è un vero ospedale con l’accettazione, i ticket, la zona dei ricoveri e delle dimissioni. Si realizzano anche laboratori per i più piccoli e anche per i grandi.

Spesso capita con i turisti che vogliono fare un’esperienza particolare nei nostri laboratori e noi li accontentiamo. Di recente abbiamo anche ricevuto un’eredita particolare dall’ospedale delle bambole di Copenaghen i cui gestori hanno chiuso per raggiunti limiti di età e ci hanno voluto trasmettere il loro sapere e i loro materiali. Una bella soddisfazione sapere che anche così lontano guardano a noi come a un’esperienza importante. E oggi ancor di più avvertiamo questa responsabilità e siamo felici di entrare a far parte di un gruppo di antiche eccellenze come i Centenari per proseguire il nostro viaggio», ha spiegato Tiziana Grassi. 

Al momento sono una trentina le imprese associate ai Centenari che operano in tutti i settori e che rappresentano in ogni campo una vera eccellenza conosciuta in tutta Italia e nel mondo. Per fare solo alcuni nomi i coralli di Ascione, l'acetificio De Nigris, i marmi Cianciullo, i gioielli di Ventrella, la ristorazione con don Alfonso e l’Europeo Mattozzi, Coelmo, Tavassi, Magaldi, Iavarone Legnami, Ottica Sacco, Excelsior Vittoria. E tante anche le aziende che fanno richiesta di ingresso ma i criteri sono molto stringenti: bisogna avere la storicità aziendale, appunto almeno cento anni di attività con la particolarità dell'appartenenza sempre alla stessa famiglia. Il consiglio direttivo, dopo approfondita valutazione, decide se accogliere la domanda anche in base all'onorabilità e all'importanza dell'azienda. «Non è facile accedere all'associazione ma noi vogliamo un consesso di persone e imprenditori di grandissima qualità. E oggi diamo il benvenuto a un nome davvero importante che ci aiuterà a crescere anche con una visione che va oltre i nostri confini regionali e guarda a tutto il Paese», ha concluso Cilento.
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