Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli, ultimi giorni della mostra su Mario Schifano alle

“Mario Schifano: il nuovo immaginario. 1960-1990”

Gaston a cavallo di Mario Schifano, 1986
Gaston a cavallo di Mario Schifano, 1986
Sabato 23 Settembre 2023, 12:41
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Sono le ultime settimane alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli per ammirare la mostra Mario Schifano: il nuovo immaginario. 1960-1990, dedicata a uno dei più importanti artisti italiani della scena nazionale e internazionale del XX Secolo. Il percorso della mostra al piano terra con le opere di grande formato sarà aperto al pubblico fino al 1’ottobre. Dal 3 ottobre fino al 29 ottobre 2023 sarà aperta solo la sezione della mostra dedicata Schifano presente al secondo piano del museo perché inizieranno i lavori di allestimento della nuova mostra Napoli al tempo di Napoleone. Rebell e la luce del golfo” che aprirà al pubblico il 23 novembre 2023. Numerose le iniziative previste nelle prossime settimane: oltre alle visite guidate e alle iniziative per le famiglie, è in programma un talk giovedì 28 settembre alle ore 17.00 in cui Nicolas Ballario, giornalista esperto di arte contemporanea, approfondirà i temi della mostra con il curatore Luca Massimo Barbero. L’appuntamento è ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. 

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La mostra:

L’esposizione, a cura di Luca Massimo Barbero, presenta oltre 50 lavori della produzione dell’artista dagli anni Sessanta agli anni Novanta, provenienti dalla Collezione di Intesa Sanpaolo, da importanti istituzioni culturali come il Museo del Novecento di Milano e la Galleria Internazionale d'Arte Moderna Cà Pesaro di Venezia, oltre che da gallerie d’arte e collezioni private nazionali ed internazionali e si avvale della collaborazione dell’Archivio Mario Schifano.

Mario Schifano inizia la sua carriera tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. La sua ricerca è inizialmente caratterizzata da una pittura monocroma, densa, con evidenti riferimenti al suo lavoro di restauratore di opere antiche nel museo d'arte etrusca e archeologica, dove il padre lo aveva indirizzato. È la densità dei neri dei vasi antichi che ispira il giovane artista per alcune delle sue più significative pitture di questo periodo nelle quali, fin da subito, affiorano l’interesse per l’inquadratura, lo schermo, il particolare. Il percorso espositivo della mostra alle Gallerie d’Italia di Napoli parte proprio da queste prime opere monocrome rarissime, alcune delle quali provenienti dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico del Gruppo Intesa Sanpaolo per la prima volta riunite in questa importante occasione. L’opera Grande pittura del 1963 introduce il tema delle insegne, rappresentate in mostra da pitture iconiche dedicate alla Esso, alla Coca Cola ed ai segnali urbani che caratterizzano la ricerca di Schifano nei primi anni Sessanta.

La mostra procede attraverso alcuni capolavori affrontando i temi centrali in modo sintetico, ma antologico, e costruendo, sala per sala, momenti di approfondimento sulla sua produzione. Il pubblico può confrontarsi con dipinti dedicati ai grandi paesaggi italiani come "Ultimo autunno" (1964), opera fondamentale della Collezione Intesa Sanpaolo e, successivamente, con un piccolo capolavoro come "Futurismo rivisitato", sempre conservato nella Collezione di Intesa Sanpaolo e dedicato ai Maestri di quel movimento come Giacomo Balla, Gino Severini e Carlo Carrà le cui opere introducono al tema del movimento della figura umana. A conclusione di questa prima sezione vengono presentate ai visitatori alcune grandi opere come "Compagni Compagni" e "Tableau peint pour raconter l’inquietude amoreuse de Susi" che aprono alla sezione dedicata interamente ai Paesaggi TV.

Per la prima volta sono esposte al pubblico una serie di opere degli anni Settanta denominate appunto "Paesaggi TV": creazioni che, rivedendo la pittura attraverso l’utilizzo della macchina fotografica e l’emulsione del colore sulla tela, ripropongono fatti di cronaca, arte e pubblicità. L’allestimento evoca una sorta di quadreria da cui emergeranno una serie di immagini catturate dall’Artista direttamente dal tubo catodico, come se lo spazio fosse invaso da schermi televisivi da cui emergono immagini fantasmatiche che evocano i suoi maestri: Giorgio De Chirico, Leonardo Da Vinci e Pablo Picasso.

Il Salone Toledo al piano terra, che rimarrà allestito fino al 1’ ottobre, presenta le opere di grande formato. Il percorso apre con un’opera fondante come "Festa Cinese", di oltre sette metri, per poi riunire in modo scenografico gli ultimi tre decenni della produzione artistica di Mario Schifano che vanno dagli anni Settanta agli anni Novanta del Novecento. Il pubblico può ammirare lavori emblematici come "Gaston a cavallo" del 1986, due importanti opere "Gigli d’acqua" e "Acerbo" e tre grandi teleri contemporanei nei quali Mario Schifano rilegge la sua passione per lo schermo, per i media e per la contemporaneità. Questi impegnativi lavori ben illustrano la felicità creativa di Mario Schifano anche nella sua fase matura, espressa nella forma tanto colossale quanto festosa, di quelli che la critica definisce gli straordinari teleri dell’arte contemporanea internazionale.

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