«Edi Global Forum» fa visita alla chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano

Una delegazione dei rappresentanti di musei e istituzioni internazionali ha fatto visita a don Maurizio Patriciello, nella chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano

La chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano
La chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano
Mercoledì 25 Ottobre 2023, 12:00
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La cultura come motore per la riqualificazione delle periferie. Una delegazione dei rappresentanti di musei e istituzioni internazionali ha fatto visita a Don Maurizio Patriciello, nella chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano, per un confronto su progettualità e «best practice» in grado di rigenerare i territori a rischio. 

Un momento che ha ufficialmente aperto la seconda edizione di EDI Global Forum, il progetto della Fondazione Morra Greco finanziato dalla Regione Campania che prevede dibattiti e workshop sul ruolo di musei e istituzioni culturali attive in ambito education e didattica fino a venerdì.

All’incontro di Caivano hanno partecipato i delegati di una rete prestigiosa di musei internazionali, portatori di esperienze con le comunità e i territori: dal Natural History Museum di Londra all’Haus der Kunst di Monaco, dal Louisiana Museum di Copenhagen alla Peggy Guggenheim di Venezia e al Foam Photography Museum di Amsterdam insieme a ricercatori universitari della Bocconi e dell’Università di Tor Vergata, fino al project manager Agostino Riitano, già direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.

«L’obiettivo dell’incontro è stato quello di avviare una progettazione partecipata, con un programma di iniziative pensate e create con la comunità locale attraverso un processo di ascolto, riflessione e azione che coinvolgerà artisti, musei, università, associazioni, cittadini e operatori locali», ha spiegato la project manager di EDI, Francesca Cocco.

«Vogliamo mettere al centro le periferie e fare di Caivano un laboratorio per un museo di comunità», ha spiegato Maurizio Morra Greco, presidente dell’omonima fondazione. «L’arte – ha aggiunto - è uno strumento potente di coinvolgimento sociale, che può aiutare a rifondare una connessione anche affettiva tra le comunità e i territori: è un linguaggio che le periferie possono praticare per ripensarsi come spazio di valore, restituendo all’immaginario collettivo la dimensione della possibilità e della visionarietà».

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Don Maurizio Patriciello, volto simbolo di Caivano, ha accolto con interesse la delegazione sottolineando come «è auspicabile che i Musei non ricadano soltanto nei centri delle nostre città, ma si estendano alle zone periferiche, dove a volte la cultura - e per cultura si intende un libro, la visita in un Museo - è spesso un lusso non concesso a tutti.

La bellezza chiama bellezza, così come il degrado chiama degrado: per questo auspichiamo una diffusione dei cosiddetti Musei di quartiere. Naturalmente, prima ancora della cultura è necessario pensare ai bisogni primari, tanto più in un territorio come la Terra dei Fuochi, che abbraccia oltre 2 milioni di persone e che denuncia gravi carenze, dove peraltro la gente continua a morire di cancro».

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