Poesia haiku e arte in dialogo. Sul filo dell’incontro tra Oriente e Occidente, tradizione e attualità, natura e cultura, sensibilità e competenze diverse. Unite in un cammino di formazione attiva e condivisa tra istituzioni e associazionismo: entra nel vivo “Stelle di Pace”, la rassegna natalizia interculturale ideata e curata dall’Associazione culturale Kolibrì nell’ambito del palinsesto promosso e finanziato dal Comune di Napoli “Altri Natali”. E si intitola non a caso «Ogni fine è un nuovo inizio. Haiku e arte in dialogo» la mostra comunitaria che aprirà al pubblico martedì 20 dicembre alle ore 17,30 (preview stampa alle ore 11.30), al primo piano del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, tra la Sala del Capitolo e il corridoio San Tommaso.
La mostra, aperta fino all’8 gennaio nel Corridoio San Tommaso di San Domenico Maggiore, è il nuovo tassello della costellazione di eventi di “Stelle di pace” (reading in contrappunto musicale, laboratori per bambini e adulti, mostre, concerti e spettacoli, realizzati in sodalizio con Agita Teatro, Voce alle Arti, Accademia Belle Arti Napoli, con il patrocinio del Consolato onorario del Portogallo) che dopo l’evento inaugurale il 13 dicembre e l’avvio degli incontri di lettura, musica e laboratori dal 14 dicembre, offre ora un originale percorso espositivo collettivo site specific, frutto di un contest realizzato dall’Associazione Kolibrì per i suoi primi vent’anni di impegno, in collaborazione con la Scuola di Design della comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, coordinata da Enrica d’Aguanno con la docente di Illustrazione e artista Daniela Pergreffi.
All’inaugurazione, con i vertici dell’Accademia, i curatori della mostra, gli studenti e la presidente di Kolibrì, interveraranno anche Laura Anfuso e Barbara Schiaffino.
La rassegna “Stelle di pace” prosegue mercoledì 21 dicembre con un nuovo appuntamento (ore 20 al Teatro Nuovo: ingresso gratuito fino a esaurimento posti) con «Lenòr», spettacolo teatrale con Nunzia Antonino per la regia di Carlo Bruni dedicato a Eleonora Pimentel de Fonseca, utopista “partenoportoghese” nei 270 anni dalla nascita.