In Campania torna «Omovies», la 16esima edizione del cinema Lgbt di iKen

Il concorso del film festival in collaborazione con Giffoni, Accademia di belle arti, Unar, Arcc, Amesci, I-land

Locandina di Omovies
Locandina di Omovies
di Emilia Mangiapia
Lunedì 27 Novembre 2023, 17:05 - Ultimo agg. 28 Novembre, 15:51
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È stata presentata oggi a Napoli la rassegna cinematografica di «Omovies», che richiama nella parola il concetto dell'essere lgbt+ e il termine inglese "film"

Il concorso cinematografico internazionale ideato dall'associazione iKen onlus, co-finanziato dalla regione Campania e Film commission regione Campania e patrocinato dai comuni di Napoli, Caserta, Salerno, Portici, San Giorgio a Cremano, è giunto alla 16esima edizione e vanta 52 opere in concorso.

Il claim di quest’anno è «I’m just me», riferimento alla canzone «I’m just Ken» presente nel film record di incassi «Barbie». Sul manifesto c'è la figura di una bambola/drag con le caratteristiche di Ken, personaggio alla ricerca di una propria essenza, battaglia che la comunità Lgbt+ porta avanti da tempo.

«I film presentati spaziano dai documentari che raccontano vere storie di lotta e resilienza a cortometraggi o lungometraggi che esplorano l’identità e l’amore» ha spiegato il direttore artistico Carlo Cremona.

Lucia Fortini, assessore della regione Campania, è intervenuta alla presentazione: «Non si devono dare per scontato alcuni stereotipi, oggi di insegna ai ragazzi a criticare qualunque tipo di comportamento e atteggiamento, come se non ci fosse il pieno diritto di ciascuno di fare ed essere quello che si è e che si vuole.

Lo stereotipo ci condiziona fino a non farcene rendere conto» ha detto.

Le proiezioni potranno essere viste con ingresso gratuito al cinema Modernissimo e nell’Accademia Belle Arti di Napoli. Grazie al progetto InTranslation dell’università l’Orientale di Napoli, invece, si potranno vedere 30.000 titoli in lingua originale.

«La più grande difficoltà che abbiamo avuto in questi anni nel presentare questo festival è stato sapere come presentarsi agli altri. Molti ci hanno chiamati "travestite", si immaginavano drag queen che entrassero nelle scuole, alcuni direttori di alcune scuole hanno addirittura pensato che si trattasse di cinema pornografico. La cosa drammatica è stata far capire a molti utenti del nostro territorio che non si trattasse di un cinema di questo tipo. Ho pensato anche di mettere una gonna, ma non sarei potuto entrare a Palazzo San Giacomo con questa, una donna si, sarebbe stato lo stesso con dei sandali. Con il nostro cinema vogliamo raccontare alcune conquiste di libertà di persone trans e non binarie, raggiunte con le istituzioni locali» ha detto il direttore artistico di iKen Onlus, Carlo Cremona

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«Quello che porto ad Omovies è la mia esperienza personale, ed è quello che faccio anche nelle scuole. Quella che porto è la mia storia di ragazzo "effemminato". Il bullismo subito a scuola l'ho fatto diventare un mio punto di forza, ho la fortuna di avere alle mie spalle una famiglia molto presente e molto forte. Tutto nasce dalla famiglia e dalla scuola, sono le due comunità dove i giovani crescono e si confrontano. Questo bullismo che subivo a scuola, anche se a casa non lo raccontavo, mi ha permesso di trasformare il mio senso di inadeguatezza in qualcosa che potesse servire ad altri ragazzi e ragazze. Credo fortemente nell'arte come mezzo di comunicazione, con questa si toccano delle corde sensibili delle persone. Priscilla è una mia parte intima, vera, profonda, reale, con la quale ho combattuto. Io vedevo il Pride come una carnevalata, soffrivo di maschilismo tossico, quando ho smesso e ho accolto Priscilla nella mia vita sono diventato una persona meno giudicante» ha dichiarato Mariano Gallo, in arte «Priscilla».

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