Ischia, a Villa Arbusto «espressionismo e potenza» di Bolivar Patalano

Bolivar Patalano
Bolivar Patalano
di Ciro Cenatiempo
Giovedì 23 Giugno 2022, 19:14
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Oltre a identificarsi come sede di un prestigioso museo archeologico, la storica Villa Arbusto a Lacco Ameno si conferma come la principale «stazione dell’arte» dell’isola verde in un contesto internazionale di frequentazioni e incroci culturali. Dopo il successo degli eventi dedicati, tra gli altri, a Michele «Peperone» Petroni e Antonio Macrì, simboli di un legame consolidato degli artisti isolani con lo scenario internazionale, l’arrivo dell’estate coincide con un omaggio di assoluto rilievo a un protagonista della scena creativa del passato, una retrospettiva delle opere di Giuseppe Simon «Bolivar» Patalano, uno dei pittori isolani più originali, inquieti e vitali del dopoguerra.

«Bolivar espressionismo e potenza» è il titolo della mostra curata da Massimo Ielasi che si inaugura sabato 25 giugno - appuntamento a partire dalle ore 18 - negli spazi di Villa Gingerò all’Arbusto. L’esposizione, che resterà aperta fino al 25 luglio (ingresso libero), è promossa dal Comune di Lacco Ameno in collaborazione con il Circolo Georges Sadoul di Ischia, e si inserisce al clou di un itinerario che riporta il patrimonio artistico locale all’attenzione del grande pubblico.

Si tratta di un suggestivo viaggio di riscoperta di un talento limpidissimo, attraverso una selezione di trenta dipinti che ne ripercorrono la vicenda umana e l’intera evoluzione artistica caratterizzata da un linguaggio e da un vigore straordinari.

A Villa Arbusto «Donne, grandi donne»

«Uomo dalla vita avventurosa e artista di rara potenza pittorica, Bolivar è stato a più riprese identificato come “astrattista”, “impressionista”, “espressionista”;  tutte definizioni – sottolinea il curatore Massimo Ielasi - che hanno cercato di cogliere l’essenza più intima della sua urgenza espressiva, alle quali però l’uomo ha sempre opposto una semplice constatazione, figlia di un saggio pragmatismo: “io sono un muratore“. Nato nel 1901, Bolivar è stato un grandissimo pittore che solo l’insularità ha confinato in margini molto più stretti di quanto meritasse, e si inserisce in quella breve ma incandescente stagione che, a partire dal dopoguerra, ha avuto in Forio d’Ischia la sede privilegiata di un ambiente cosmopolita animato da personalità della letteratura quali Auden e Capote, Moravia e Morante; della pittura come Bargheer e Gattuso, Gilles e Pagliacci; della poesia e della critica letteraria come Ingeborg Bachmann e Libero de Libero».
Fu l’artista svizzera Lèlo Fiaux, che ne intuì talento e forza, a spingere Bolivar verso quella pittura che è stata poi lo specchio di una personalità complessa e inquieta, oltre che strumento di emancipazione e riscatto, anche terapeutico, da una sofferenza umana accumulata in quasi vent’anni trascorsi in un ospedale psichiatrico negli Stati Uniti.

La mostra offre esempi che vanno dai primi quadri astratti ai paesaggi dai colori scuri e minacciosi e in seguito più chiari e accesi, fino ai celebri ritratti “psicologici” (come amava definirli l’autore): brutali, grotteschi, privi di retorica ed efficaci nel cogliere l’essenza intima e segreta del soggetto anche quando deformato in maniera drammatica. «Opere grumose dalla tecnica materica e gestuale, tasselli di una personalità tormentata ma vitalissima, preziose finestre di un mondo interiore ricchissimo».

L’ambizione del progetto, al quale hanno collaborato Bruno Macrì e Salvatore Basile, è quella di spingere verso la costituzione di un Museo civico dell’isola d’Ischia, in un «contesto non solo celebrativo, ma di prospettiva valoriale», ricorda Carla Tufano, vicesindaca di Lacco Ameno e assessore alla Cultura del piccolo Comune costiero.

La mostra è visitabile tutti i giorni negli orari di apertura del Museo archeologico Pithecusae.
Per info: www.pithecusae.it
tel. 081.996103
 

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