Pompei, la ballerina Alessandra Sorrentino sbarca a Cordoba con la performace Know not to be

La nuova performance Know not to be abbraccia il tema del lavoro all’interno delle aziende

Rappresentazione del balletto Tufo
Rappresentazione del balletto Tufo
Mercoledì 19 Luglio 2023, 14:04
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Alessandra Sorrentino, la ballerina nata a Pompei e formatasi attraverso l'esperienza della «matriarca» - come lei stessa la definisce- di Marina Abramovich, è sbarcata recentissimamente a Cordoba in Argentina. 

È lei la prima scelta tra le italiane per volare in Argentina alla Bienalsur, la Biennale del sud america di arte contemporanea curata da Benedetta Casini. Classe 1990, non solo ha fatto della danza collegata alla ricerca della fatica la sua assoluta priorità, ma ha saputo trasformare in passi l'arte contemporanea. Nel 2016 una sua performance realizzata allo Scugnizzo Liberato di Napoli è stata premiata da Idaco New York Film Festival, nel 2018 ha fatto parte della compagnia di danza Momix Usa.

È però con il 2022 e la presentazione di Tufo al Teatro Aequa di Vico Equense che Alessandra raggiunge importanti traguardi che la porteranno poi l’anno successivo alla Biennale di Venezia di Architettura, la più importante al mondo, per fare conoscere al grande pubblico la sua performance artitica. L’artista si confronta infatti con una tonnellata di mattoni di tufo da sollevare e da spostare, con una reference importante al vivere nei pressi e all’affrontare il proprio «cantiere psicologico».

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La sembianze che vengono difatti assunte dai mattoni una volta spostati dall’artista, sono quelle di una casa: per l’appunto il proprio rifugio emotivo, «l’intima casa straniera». In Argentina Alessandra Sorrentino è con Antonio Della Guardia e Anna Bocchino con Know not to be, una nuova performance che stavolta abbraccia il tema del lavoro sì, ma all’interno delle aziende. 

 

Come la stessa artista afferma «La danza non è più danza, è arte visiva e come la performance prende le sembianze della vita stessa.

I mattoni diventano opere e questa esperienza in Argentina è una conferma di quanto stia dando alla coreutica del passo di danza e al movimento una nuova definizione, non voglio essere la ballerina del corpo e dell’esecuzione, soltanto, ma voglio bensì entrare nell’ignoto dell’arte contemporanea d’innovazione e d’avanguardia per essere autrice di concetti forti».

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