Neonato morto a Benevento, la perizia: lesioni da scuotimento

La madre e due zii del piccolo sono indagati per omicidio

L'ospedale Santobono, dove il piccolo è morto
L'ospedale Santobono, dove il piccolo è morto
di Enrico Marra
Venerdì 16 Dicembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17 Dicembre, 09:15
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La morte del bimbo di cinque mesi avvenuta lo scorso 28 gennaio all’ospedale “Santobono di Napoli, dopo ricoveri nei due ospedali beneventani “Fatebenefratelli” e “San Pio”, è stata causata da un’emorragia cerebrale post traumatica determinata da una lesione da scuotimento della testa.

È questa la conclusione della perizia redatta dal medico legale Emilio D’Oro, dal neurochirurgo Tommaso Tufo e dalla neonatologa Beatrice Leopardo. I tre periti, nominati dalla Procura di Benevento per l’autopsia, hanno depositato le conclusioni che adesso saranno al vaglio del sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro. Una conclusione, quella dei consulenti, che è in contrasto con quanto era stato dichiarato dai familiari, secondo cui il bimbo era stato colpito accidentalmente al capo da una cuginetta con una spazzola, poi gettata perché rotta.

I periti sostengono che c’è una lesione da scuotimento che risale a tre giorni prima del ricovero al pronto soccorso e per questo considerano «tale lesione mortale». Rilevata anche la presenza di lesioni scheletriche che non sono ascrivibili a fatti accidentali”.

La vicenda ha avuto inizio lo scorso 16 gennaio, quando il bimbo era stato ricoverato una prima volta all’ospedale beneventano “Fatebenefratelli”. Dopo alcuni giorni il piccolo era stato dimesso, non avendo i sanitari rilevato nulla di preoccupante, ed era tornato nella sua abitazione nel capoluogo, dove viveva con la madre e due zii, essendo il padre in quel periodo detenuto. Ma la sera del 25 gennaio, sopraggiunsero nuove complicazioni e così il bimbo era stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’altro ospedale beneventano, il “San Pio”. Qui era stato sottoposto a una Tac, subito dopo i sanitari avevano dichiarato la prognosi riservata e tenuto conto della gravità della situazione avevano ritenuto di disporne il trasferimento in elicottero al “Santobono”. Ma nonostante le cure dei medici del nosocomio napoletano dopo tre giorni il bimbo morì.

Scattarono subito le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Benevento, coordinati dalla Procura. I carabinieri avevano sottoposto a una serie di interrogatori, più volte, tutti i componenti della famiglia e anche qualche inquilino dell’edificio in cui viveva il neonato. Tutti i familiari avevano confermato l’ipotesi del colpo accidentale vibrato al bimbo con una spazzola, che però non era stato possibile repertare perché essendosi rotta era stata gettata tra i rifiuti. Scattarono anche alcuni provvedimenti della Procura, dopo i primi accertamenti. In vista dell’autopsia furono inviati, infatti, avvisi di garanzia, come atto dovuto, alla madre e a due zii conviventi con il neonato. L’ipotesi di reato era l’omicidio. La Procura inoltre aveva disposto il sequestro dei cellulari dei tre indagati.

Ci fu poi l’intervento del Tribunale per i minori di Napoli, che decise di togliere alla donna, per motivi precauzionali, l’altra figlioletta di quattro anni, che abitava sempre nello stesso appartamento. Il Tribunale aveva anche nominato dei tutori: la bambina era stata trasferita presso una casa famiglia, dove è tuttora, con la mamma autorizzata a farle visita.
Ora le conclusioni della perizia depositate vengono vagliate dalla Procura in particolare dai magistrati che sin dall’inizio ha seguito il caso. Inoltre sono in corso ulteriori accertamenti, sempre affidati ai carabinieri, per ulteriori riscontri. La madre e i due zii sono ora difesi dall’avvocato Gerardo Giorgione, mentre padre e nonna del bambino deceduto, parti offese, hanno designato gli avvocati Vincenzo Sguera e Fabio Russo.

 

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