Napoli, salta l'accordo su Porta Est: ​il piano non convince Fs

Fumata nera in conferenza dei servizi, la società delle Ferrovie chiede modifiche

Il rendering del progetto Porta Est
Il rendering del progetto Porta Est
di Luigi Roano
Sabato 11 Marzo 2023, 00:00 - Ultimo agg. 12 Marzo, 09:32
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Oggi doveva essere il giorno del sì o del no per il progetto Porta est proposto da Fs, invece nella Conferenza dei servizi convocata dalla Regione sostanzialmente a distanza di quasi un anno - tempo speso per trovare un’intesa tra tutte le parti in causa che sono Comune, Regione, Fs ed Eav - è arrivata una fumata nera. La sostanza è che la Conferenza non è stata chiusa ed è stata riconvocata il giorno 20 marzo. Il Protocollo di intesa non è stato siglato perché Sistemi urbani, la società delle Fs attraverso la quale è stato proposto il progetto, si è riservata di proporre «integrazioni e modifiche». Sia per quello che riguarda l’aspetto finanziario che per quello che riguarda gli spazi.

Il tema è sempre lo stesso: su un’area di 127mila metri quadrati, al 95% di proprietà delle Fs, si tratta dell’ex Scalo Merci corso Arnaldo Lucci, la Regione ne ha chiesti 60mila per il suo nuovo quartier generale, un doppione del Centro direzionale che è a 200 metri di distanza. A Sistemi urbani a queste condizioni i conti non tornano, per la società del Gruppo Fs non c’è sostenibilità economica e finanziaria. Sistemi urbani per rendere il progetto fattibile deve fare operazioni immobiliari serie e non c’è capienza se i suoli li prende la Regione. Alla quale nel Protocollo è stato sì riconosciuto «un fabbisogno di 60mila metri quadrati di superficie lorda di pavimento», ma che non deve «impattare sulla realizzazione dell’infrastruttura». Ovvero, non deve intralciare il progetto stesso. Riepilogando c’è ancora lo stallo. Si spera non definitivo, perché a Napoli serve il progetto Porta est più che non un Centro direzionale bis solo per la Regione. Quel progetto è utile per lo sviluppo di tutta l’area orientale, tanto che il Comune con il sindaco Gaetano Manfredi e la vicesindaca con delega all’Urbanistica Laura Lieto ci ha investito con una Variante al Piano regolatore dove al Centro direzionale è garantito l’accesso diretto tramite un sottopasso già esistente con la Stazione Garibaldi.

In questa cornice va sottolineato che Regione, Comune e Eav marciano nella stessa direzione mentre i dubbi arrivano da Sistemi urbani, proprietaria dei suoli e non è cosa di poco conto. 

Dalla Regione sono fiduciosi che tutto andrà per il verso giusto: «Nella seduta della Conferenza dei servizi svoltasi presso la Sala “De Sanctis” della Regione - si legge in una nota dell’Ente di Santa Lucia - i rappresentanti della Regione, della Città Metropolitana e del Comune di Napoli hanno espresso parere favorevole e piena condivisione sul testo di Accordo di programma per la realizzazione del “Nodo Intermodale complesso di Napoli Garibaldi-porta Est e la Rigenerazione urbana delle aree ferroviarie”. La Soprintendenza si è riservata di comunicare il proprio orientamento esprimendo piena collaborazione nella formulazione di indirizzi per la progettazione dell’intervento. Le Ferrovie dello Stato hanno confermato il pieno interesse per il progetto riservandosi di apportare alcune modifiche su specifici punti dell’accordo, e di portare nel proprio Cda il testo definitivo».

C’è la conferma dei dubbi di Fs su metrature e finanziamenti ma nella nota della Regione - nel riepilogare i punti del Progetto - vengono fuori le certezze del governatore se anche messe all’ultimo punto: «Rigenerazione urbana delle aree dell’ex scalo merci mediante realizzazione di “Cittadella della Regione” per la centralizzazione di uffici e servizi». Cosa significa? Atteso che la matematica non è una opinione bisogna capire dove Sistemi urbani compenserà gli spazi che saranno ceduti alla Regione per il doppione del Centro direzionale: li prenderà dal Comune che li ha al Centro direzionale? Certo è che quell’area ne è abbondantemente dotata. La Variante approvata dal Consiglio comunale il 28 novembre chiarisce bene cosa sta accadendo nell’eterna Conferenza dei servizi per Porta est e il perché del nuovo stop. All’epoca la Lieto la spiegò così: «La proposta progettuale iniziale prevedeva un intervento per un’estensione di circa 126.800 metri quadrati, più del doppio della quota disponibile nelle previsioni del Piano regolatore. Una richiesta giudicata eccessiva dall’amministrazione comunale, perché crea un carico urbanistico eccessivo per l’area». 
 

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