La sezione parallela di «Orizzonti» schiera, invece, l’atteso cartoon sulla «Gatta Cenerentola» realizzato dall’Oscar europeo Alessandro Rak e dalla sua squadra di giovani talenti formati nella factory Mad di Luciano Stella. Alle Giornate degli Autori, la sezione parallela guidata da Giorgio Gosetti, c’è «L’equilibrio» di Vincenzo Marra: il film che segna il ritorno del regista di «Vento di terra» e «La prima luce» ai territori familiari del Napoletano racconta i conflitti interiori di un prete di frontiera trasferito da una piccola diocesi romana nella Terra dei fuochi. A dare volto e voce a padre Giuseppe c’è il vulcanico Mimmo Borrelli, attore di teatro e drammaturgo qui all’esordio cinematografico; accanto a lui, nei panni di altro problematico sacerdote, ecco Roberto Del Gaudio. Nello stesso cartellone, vanta una certa percentuale di napoletanità anche «Il contagio», scritto con i registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini da Nuccio Siano e interpretato, tra gli altri, da Vincenzo Salemme.
Quanto alla Settimana della Critica ha appena annunciato, tra i nove titoli pronti per il Lido, due film in tutto e per tutto «made in Naples»: il primo, «Il Cratere», è l’unico italiano in corsa, protagonisti Rosario e Sharon Caroccia, padre e figlia sullo schermo come nella vita.
Lui è un gitano che tira a campare nelle feste di piazza, lei una piccola cantante neomelodica che batte le piazze dell’hinterland. Il suo successo sarà vissuto dall’uomo come una sorta di riscatto sociale e in questo, spiegano i registi Silvia Luzi e Luca Bellino, la storia va intesa come un atto politico. Chiude la sezione come evento speciale «Veleno» di Diego Olivares, prodotto da Figli del Bronx e interpretato da Massimiliano Gallo, Salvatore Esposito e Luisa Ranieri: nella martoriata Terra dei fuochi, una famiglia di agricoltori vive sulla propria pelle il dramma di un territorio contaminato dai rifiuti tossici interrati da criminali senza scrupoli. La malattia del capofamiglia è metafora della disgregzione di una comunità, la paura della morte s’intreccia con quella del potere mafioso. Promette di far discutere. Infine, per «Il cinema nel giardino», tra le proiezioni e gli incontri all’ombra del Casinò dovrebbe esserci posto anche per «Nato a Casal di Principe» di Bruno Oliviero, tratto dal libro omonimo di Amedeo Letizia e Paola Zanuttini: la storia di due fratelli che vivono in terra di camorra affrontando una realtà più grande di loro, un racconto sospeso tra bene e male, tra la sparizione misteriosa di un ragazzo e una presa di coscienza impregnata di dolore e di rabbia. Attraverso Gomorra, oltre Gomorra.