Caldoro scioglie la riserva: «Pronto a un altro mandato»

Caldoro scioglie la riserva: «Pronto a un altro mandato»
Sabato 7 Febbraio 2015, 03:23
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Gerardo Ausiello
«Pronto a un secondo mandato». Stefano Caldoro scioglie la riserva e annuncia la sua ricandidatura alla presidenza della Regione Campania. Ma la coalizione - scrive su twitter - dev'essere «unita». Un preciso messaggio rivolto ad Area popolare, il movimento nato dalla fusione tra Nuovo Centrodestra, Udc e Scelta civica ma già dilaniato da un dilemma: confermare l'alleanza con Forza Italia e con il governatore uscente o abbracciare il Pd estendendo anche a livello locale il patto con Renzi?
Caldoro prova a convincere i centristi ricordando i risultati raggiunti: «In Campania abbiamo una classe dirigente seria e preparata - dice intervenendo agli stati generali degli eletti di Forza Italia a Caserta - Nel centrosinistra non è lo stesso. Basta vedere gli ultimi dieci anni in Regione, basta vedere molti enti locali. Se molliamo noi, tornano loro. La Campania era affondata, il default finanziario era certificato dai ministeri, da Bruxelles, dalla Corte dei Conti. Abbiamo raddrizzato la nave e oggi siamo credibili». «Nei prossimi giorni metterò giù le cose fatte, le opere avviate, i numeri. E a chi verrà a contestarci - avverte - chiederemo cosa avrebbero fatto loro e soprattutto diremo: perché non lo avete fatto in dieci anni». Da qui l'appello ai centristi a «restare insieme» per «continuare a costruire e dare alle nuove generazioni una speranza concreta. Non ci piace arrivare secondi, vogliamo vincere».
Una mano tesa che viene raccolta da pezzi importanti dell'area moderata e non solo, ma non mancano i distinguo. Che dimostrano come il quadro delle alleanze sia tutt'altro che scontato e come la partita sia ancora aperta. Al fianco di Caldoro si schiera la deputata di Ncd Nunzia De Girolamo, che risponde così al tweet del governatore: «Solo uniti si vince». Un convinto sostegno arriva pure da Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale: «Dispiacciono le polemiche a cui stiamo assistendo nelle ultime ore sull'unità della coalizione di centrodestra - chiarisce il deputato Edmondo Cirielli - Non può e non deve esserci un'ottica di parte per rispetto dei cittadini e soprattutto dell'ottimo lavoro svolto in questi cinque anni, con risultati sotto gli occhi di tutti. L'unico interprete dell'unità è stato ed è il presidente Caldoro. Anche perché, in caso contrario, considerato il quadro nazionale, difficilmente potremmo essere uniti con il resto della coalizione». E il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, rilancia: «Bene la decisione di Caldoro. I risultati positivi raggiunti in questi anni difficili per la dura crisi economica testimoniano la centralità della nostra area politica. Ai dirigenti locali il compito di costruire un programma che sia forte e credibile di fronte alle nuove sfide che il momento richiede». Più cauto, invece, il deputato Giuseppe De Mita: «Apprezzo le dichiarazioni di Caldoro ma mi sembra che allo stato esprimano più un auspicio che un fatto. La nostra posizione resta la stessa. Sono stati raggiunti risultati significativi, in primis il risanamento dei conti, però non si può certo dire che vada tutto bene così come non si può dire che vada tutto male. L'area moderata avrà un ruolo determinante alle prossime elezioni. Non vogliamo giocarci questo ruolo al tavolo dei ragionieri che hanno la contabilità elettorale ma sulla politica. E non si volgarizzi tutto dicendo che noi andiamo con chi vince. Non c'è niente di più lontano dalle nostre intenzioni». Il capogruppo dell'Udc in Consiglio regionale, il demitiano Luigi Cobellis, aggiunge: «La coalizione è un punto di arrivo e non certo di partenza». Prudenza è anche la parola d'ordine di Gioacchino Alfano, coordinatore regionale di Ncd: «Apprendo con piacere che Caldoro risponde alla nostra prima domanda, ma è indispensabile chiarire alcuni punti oscuri. Intanto non accetteremo nella coalizione liste della Lega, collegate a Salvini, con il quale non potremmo mai allearci. Necessario sarà poi scrivere con Caldoro il patto di fine governo e i gli obiettivi per il bene dei campani per i futuri 5 anni. Non vogliamo liste che guardino solo ai fini elettorali». Poi, al Mattino, aggiunge: «Se il Pd riuscisse, dal basso, a superare le primarie puntando su candidature unitarie come quelle di Andrea Orlando e Luigi Nicolais, avremmo difficoltà a non sostenerle visto il rapporto che c'è tra Ncd e Pd a livello nazionale». Proprio il Pd replica con l'europarlamentare Massimo Paolucci, che parla di «nebulosi cinguettii» mentre l'ex governatore Antonio Bassolino ironizza: «Non posso certo decidermi ora, dice Caldoro. No, per carità, dopo le elezioni...».
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