Operaio muore su un traliccio, terza vittima del nubifragio

Operaio muore su un traliccio, terza vittima del nubifragio
Sabato 17 Ottobre 2015, 02:05
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Andrea Ferraro
Benevento. Stava operando su una linea elettrica danneggiata dall'alluvione, che l'altra notte ha messo in ginocchio la parte bassa del capoluogo, quando è rimasto folgorato su un traliccio a un'altezza di sei metri dal suolo. Un caposquadra dell'Enel, Adriano Tatavitto, 38 anni, residente a Circello, piccolo centro del Sannio, ha perso la vita mentre lavorava per ripristinare l'erogazione della corrente nella zona industriale. L'uomo, che lascia la moglie e due figli di 7 e 2 anni, è la terza vittima dell'alluvione che ha sfigurato Benevento e diversi centri della provincia attraversati dal Calore, dal Tammaro e da torrenti ingrossati da una pioggia da record (161 millimetri di acqua in cinque ore, di cui 55 in una sola). Nel cuore della notte di giovedì a Pago Veiano ha perso la vita una 70enne, Anna De Ieso, travolta da un fiume di fango mentre cercava una via di fuga dalla sua abitazione. Poche ore dopo un 71enne di Montesarchio, Antonio Zappiello, è stato stroncato da un infarto mentre spalava acqua e fango dalla sua casa.
Per il caposquadra, in forza a una squadra Enel di Avellino, non c'è stato nulla da fare. Vani i soccorsi dei medici del personale medico del 118. L'incidente si è verificato in contrada Acquafredda ai margini dell'area industriale. A dare l'allarme un collega che lo ha soccorso. Messaggi di cordoglio del sindaco Pepe, del presidente della Provincia Ricci e dall'Enel. «La società - è scritto in una nota - è vicina al dolore della famiglia di Tatavitto morto folgorato mentre stava operando su una linea elettrica danneggiata dal maltempo. Nonostante l'immediato soccorso dei compagni di squadra a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. La vittima era imbragata e non è caduta: è stata portata giù dai soccorritori».
Intanto, il sindaco di Circello, Gianclaudio Golia, ha annunciato che il giorno dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino. La comunità del centro dell'Alto Tammaro è rimasta stordita dalla notizia della tragedia. «Ho di lui - dice il parroco don Antonio Cerrone - un ricordo straordinario di una persona squisita pronta a intervenire anche fuori degli orari di servizio. Era umile, discreto, paziente e innamorato della famiglia».
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