Brutale assassinio
Napoli: Spike bruciato vivo a Pozzuoli, oggi il processo. Sit in degli animalisti in tribunale

La famiglia di Spike
La famiglia di Spike
di Alessandra Chello
Mercoledì 18 Maggio 2016, 19:34 - Ultimo agg. 19 Maggio, 21:18
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Era il  6 luglio del 2014 quando a Pozzuoli nel Rione Toiano, un dolcissimo cagnolone di nome Spike, fu ritrovato agonizzante in un'aiuola: era stato appena dato alle fiamme. Ma, nonostante i soccorsi, dopo atroci sofferenze, morì.

La storia di Spike ha fatto il giro del web e ha suscitato rabbia e dolore. In tanti scesero in strada per chiedere giustizia per quella povera creatura massacrata.  Il 21 Aprile 2016 c'è stata l'udienza preliminare e domani, 19 maggio, inizierà il processo che vede alla sbarra l'autore dello spietato crimine.

Gli animalisti sono già mobilitati. Dal gruppo Meta Campania al Partito animalista europeo. Si sono dati appuntamento davanti al tribunale di Napoli dalle 8,30 alle 14 per chiedere che il caso di Spike diventi il simbolo di una battaglia. E finalmente sia un esempio di giustizia nel nome di tanti, troppi Spike che ogni giorno muoiono in silenzio per mano di esseri che definirli umani si fa torto alla legge di Mendel.

L'impunità, come per ogni reato, si trasforma puntuale in un facile incentivo da cogliere al volo. Una occasione unica per menti malate, carogne e spietati assassini. Ecco perché stavolta la morte di Spike può davvero inziare a cambiare le cose. Lo speriamo con tutto il cuore.
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