Di Maio lascia il Comitato di garanzia M5s: «Ascoltare e non reprimere» Grillo: «Si passi da ardore giovanile a maturità»

Di Maio lascia il Comitato di garanzia M5s: «Ascoltare e non reprimere» Grillo: «Si passi da ardore giovanile a maturità»
Di Maio lascia il Comitato di garanzia M5s: «Ascoltare e non reprimere» Grillo: «Si passi da ardore giovanile a maturità»
Sabato 5 Febbraio 2022, 12:47 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 03:16
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Luigi Di Maio scrive al presidente Giuseppe Conte e al garante Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle e si dimette dal Comitato di garanzia. Una lettera, visionata dall'Adnkronos, in cui si invita ad ascoltare le diverse anime del movimento e ad aprirsi a un confronto «che ci permetta davvero di rilanciare il nuovo corso del Movimento 5 Stelle».

Di Maio, dimissioni per anticipare Conte e preparare lo scontro

Luigi Di Maio si dimette dal Comitato di garanzia

«Sono state giornate intense - è l'incipit della lettera - L'elezione del Presidente della Repubblica è un momento importante per la democrazia parlamentare, un momento in cui viene fatta una scelta che segna la storia della Repubblica per i successivi sette anni.

Dopo la rielezione del presidente Sergio Mattarella, ho proposto di avviare una riflessione interna al Movimento. Penso che all'interno di una forza politica sia fondamentale dialogare, confrontarsi e ascoltare tutte le voci. Tutte le anime, anche chi la pensa in maniera diversa, devono avere spazio e la possibilità di esprimere le proprie idee. E lo dico perché anche io in passato ho commesso degli errori su questo aspetto, errori che devono farci crescere e maturare. Sarebbe sbagliato, invece, fare passi indietro».

«Tutti avranno notato - prosegue Di Maio - che in questi giorni il dibattito interno è degenerato, si è iniziato a parlare di scissioni, processi, gogne. Si è provato a colpire e screditare la persona. Mi ha sorpreso, anche perché è proprio il nuovo statuto del Movimento che mette l'accento sul rispetto della persona.  Ho apprezzato molto il tentativo di chi in questi giorni, a partire dai capigruppo e da Beppe Grillo, ha provato a favorire un dialogo sereno e super partes, tra diverse linee di pensiero. Continuo a pensare che sia fondamentale confrontarsi dentro il Movimento, perché il Movimento è casa nostra, ed è fondamentale ascoltare le tante voci esistenti, e mai reprimerle».

 

«Io sarò tra le voci che sono pronte a sostenere il nuovo corso, mantenendo la libertà di alzare la mano e dire cosa non va bene e cosa andrebbe migliorato - rivendica Di Maio - Qui si vince o si perde tutti insieme, perché siamo una comunità che si basa sulla pluralità di idee, soprattutto in questo momento difficile per il Movimento 5 Stelle, che deve però riuscire a trovare le soluzioni per difendere la dignità dei cittadini e sostenere il mondo produttivo ancora alle prese con la pandemia. Spetta poi al presidente fare la sintesi e tracciare la strada da seguire. Ma l'ascolto è importantissimo».

«Mi rendo conto - prosegue il ministro degli Esteri - che per esprimere queste idee, seppur in maniera propositiva e costruttiva, non posso ricoprire ruoli di garanzia all'interno del Movimento. Non lo ritengo corretto. Per questo motivo, ho deciso di dimettermi da presidente e membro del Comitato di Garanzia del MoVimento 5 Stelle. Ringrazio gli iscritti che mi avevano votato ed eletto, ringrazio Virginia e Roberto che mi avevano votato presidente, ringrazio Beppe per la fiducia nell'avermi indicato nella rosa dei potenziali membri del Comitato. Ho preso questa decisione perché voglio continuare a dare il mio contributo, portando avanti idee e proposte. Voglio dare il mio contributo sui contenuti, voglio continuare a fare in modo che si generi un dibattito positivo e franco all'interno della nostra comunità. Un confronto che ci permetta davvero di rilanciare il nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Se rimaniamo uniti, con le idee di tutti, torneremo a essere determinanti. Grazie a tutti per l'affetto e viva il Movimento», conclude Di Maio.

Grillo e le cinque parole chiave di Italo Calvino

«Questa nostra rivoluzione democratica è oggi chiamata a passare dai suoi ardori giovanili alla sua maturità, senza rinnegare le sue radici ma individuando percorsi più strutturati per realizzarne il disegno. La nostra visione del mondo è sempre la stessa: vogliamo costruire un futuro più sostenibile, equo, partecipato, accessibile e digitale. Cinque stelle polari che ricordano le cinque parole chiave delle proposte di Italo Calvino per il nuovo millennio, e che vorremmo oggi realizzare con indicazioni concrete e strutturate». Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.

Il Movimento è nato nel 2009, ma è stato concepito sul volgere del millennio. Oggi è un giovane Post-Millennial con le paure e le speranze della sua generazione. Il Movimento è stato accusato della stessa involuzione e aver rinnegato i valori su cui è nato. Quest'accusa ricorda la parabola della trave e della pagliuzza, come se gli errori degli altri giustificassero i propri. E ben più gravi, tra l'altro, perché fatti da adulti smaliziati e non da giovani visionari e ingenui. Questa nostra rivoluzione democratica è oggi chiamata a passare dai suoi ardori giovanili alla sua maturità, senza rinnegare le sue radici ma individuando percorsi più strutturati per realizzarne il disegno. Lo scrive Beppe Grillo in un post dal titolo '5 stelle polarì.

La nostra visione del mondo -spiega infatti- è sempre la stessa: vogliamo costruire un futuro più sostenibile, equo, partecipato, accessibile e digitale. Di qui cinque stelle polari che ricordano le cinque parole chiave delle proposte di Italo Calvino per il nuovo millennio, e che vorremmo oggi realizzare con indicazioni concrete e strutturate. Il garante Cinquestelle passa quindi ad elencare i relativi termini accompagnati dalle proposte. Leggerezza. «Ripensare al modello di sviluppo, passando da un modello 'pesante e ipertrofico -che potremmo chiamare dalla 'culla alla discarica'- a un modello 'leggerò e sostenibile  -che potremmo chiamare 'dalla culla alla culla' - da non confondere con un modello di 'decrescita felice' ma da identificare piuttosto nell'economia circolare».

Le proposte che accompagnano questa prima parola sono: tassa automobilistica basata sui consumi effettivi (di strada, di combustibili fossili, etc.) e non sulla cilindrata delle vetture. Grazie alla geolocalizzazione delle vetture il suo gettito potrebbe essere indirizzato, in tutto o in parte, alla manutenzione delle strade su cui più viaggiano, anche per dare un senso di partecipazione al costo sociale del trasporto su gomma.

Quindi imposta sui rifiuti proporzionale ai rifiuti (non riciclabili) generati, come avviene in Svizzera; Iva proporzionale all'impronta ambientale dei prodotti e servizi acquistati. Infine incentivi per le imprese che realizzino centri di smart working vicini ai propri dipendenti. Rapidità e la seconda parola. «Realizzare - spiega Grillo - un sistema di attuazione delle regole rapido e decentrato, anche attraverso la mobilitazione e la partecipazione dei cittadini». Le proposte: «Incentivi privati per la tutela di interessi pubblici, analogamente a ciò che avviene negli Stati Uniti con le class actions, le azioni sociali di responsabilità dei soci di minoranza e i whistleblowers; favorire la sussidiarietà orizzontale nell'erogazione di servizi pubblici, anche attraverso enti del terzo settore e/o risorse umane che godono di ammortizzatori». 

Esattezza è la terza parola, per realizzare un sistema di regole certe e prevedibili con le proposte collegate: realizzare sistema le cui sentenze siano più coerenti per favorire una migliore previsione dell'esisto dei contenziosi; estendere l'istituto dell'interpello in materia fiscale ad altri ambiti della pubblica amministrazione; libertà di accesso ai fornitori di servizi pubblici di diversi territori per favorire la competizione anche nel settore pubblico«. Quarta stella polare è visibilità per assicurare trasparenza dei (e accesso ai) dati personali.

Come proposte: obbligo di comunicare i dati personali degli interessati a una 'casella digitalè (repository) certificata da cui gli interessati potrebbero trovare in un unico indirizzo i titolari di trattamento dei dati che li riguardano, esercitare tramite il medesimo indirizzo i diritti che già spettano loro in base al Gdpr o che potrebbero spettar loro ai sensi di nuove norme, rendere disponibili tali dati ai soggetti che ne facciano richiesta. Altra proposta infine riordinare gli obblighi informativi al fine di alimentare database pubblici fruibili da imprese in un regime di accesso aperto.

Infine la quinta e ultima parola è molteplicità, per »estendere la partecipazione dei cittadini alle decisioni e alla crescita della società civile. Come proposte: estensione dei referendum consultivi, per esempio come avviene in Svizzera da decenni; rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione; coinvolgimento dei percettori di ammortizzatori sociali in attività di utilità sociale.

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