IL REPORTAGE
dal nostro inviato
PIANELLO DI OSTRA (ANCONA) «Lo vede quel segno? Lo vede che sfiora il terrazzo del primo piano? Ecco l'acqua in pochi minuti è salita fino a lì. Abbiamo appena avuto il tempo di correre su, chi ha provato a mettere al sicuro le auto che stavano nei garage è morto o ha rischiato di morire. Fino a pochi minuti prima eravamo tranquilli a guardare la televisione, non pioveva tanto, poi c'è stato un boato, come un tuono e abbiamo capito che stava succedendo qualcosa. L'apocalisse». La palazzina di Annarita Cameruccio è proprio sulla riva del fiume Misa, a Pianello di Ostra, pochi chilometri nell'entroterra da Senigallia. Questa è la frazione simbolo del maltempo che ha flagellato le Marche, con 10 morti e tre dispersi, colpito decine di comuni, provocato danni per centinaia di milioni di euro.
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IMPROVVISO Lei abita al primo piano, quando l'apocalisse, come la chiamano tutti qui, si è presentata alla sua porta, è scesa ad aiutare la suocera, che sta al piano terra. Vi siete messe in salvo al primo piano? «Macché, l'acqua saliva, saliva, siamo andati in soffitta. Pensare che qui il Misa era esondato già nel 2014, ma a casa mia aveva fatto danni minori, avevo deciso di restare. Pensavo che avrebbero messo il fiume in sicurezza, invece. Ma adesso me ne vado, smetto di pagare il mutuo, prendessero pure questa casa». Attorno a lei decine tra volontari, operatori del Comune o delle imprese private stanno scavando nel fango dei cortili, rimuovono quello che è entrato nelle case, fuori è un cimitero di mobili, lavatrici, divani, vestiti, armadi, pezzi di vita trascinati via in un istante.
ALTRI COMUNI IN GINOCCHIO La tragedia delle bombe d'acqua e delle esondazioni delle Marche non si è fermata a Pianello di Ostra. Ha colpito decine di comuni, ha messo in ginocchio anche Senigallia. Ieri sera il bilancio parlava di un totale di dieci morti e due dispersi. Ci sono cinquanta feriti, centocinquanta sfollati. C'è la rabbia della gente che dice: «Ci avevate detto che era allerta giallo e invece è successo questo disastro». Dal 2014, quando c'era stata l'altra alluvione, nulla è cambiato. Bisogna ripartire lungo la strada da ovest, dalla provincia di Pesaro-Urbino, da Cantiano, dove tutto comincia, nel tardo pomeriggio di giovedì. In poche decine di minuti cade un terzo della pioggia che nel 2021 c'era stata nell'intero anno. Per fortuna non ci sono vittime, ma il sindaco Alessandro Piccinini, lancia un grido di dolore su Facebook: «Una bomba d'acqua si sta abbattendo su Cantiano. Diverse zone sono già sommerse». Ci sono auto che galleggiano, le strade si sono trasformate in fiumi. Eppure, non finisce lì. Si spostano verso est, dunque verso la provincia di Ancona, sia le bombe d'acqua, sia le piene dei fiumi. Il Misa, l'Esino, il Cesano, il Nevola, i torrenti, diventano una minaccia spaventosa. A Genga, ad esempio, vicino alle grotte di Frasassi, succede tutto in poche decine di minuti, alcuni dipendenti del Comune corrono a recuperare le auto nei garage, rischiano di morire, poi scappano. «Qui attorno sono rimasti allagati anche stabilimenti importanti come il deposito della Merloni, ci sono i tir sott'acqua - racconta Giuseppe Sabbatini, della Protezione civile di Genga - A Camponecchio c'è il rilevamento dell'altezza del fiume Esino, il misuratore arriva fino a 3 metri, giovedì sera l'acqua era a 4,99. Io sono di qui vicino, di Sassoferrato, ho 63 anni, ma l'acqua così alta non l'ho mai vista. Ci sono le scuole allagate, alla confluenza del fiume Sentono con due torrenti tutto è stato travolto. Incredibile». La massa di acqua e di fango ha continuato a scendere, è arrivata alle porte di Pianello di Ostra, sorprendendo anche chi si trovava al primo piano. E lungo la strada che porta a Senigallia ieri era tutto allagato, i campi sembravano paludi del sud est asiatico, i ponti erano ostruiti dai detriti. «Non puliscono i fiumi, ecco i risultati», maledice qualcuno. «Io so solo - racconta ancora Annarita Cameruccio - che mentre eravamo sui tetti o sui balconi, urlavamo, sia di paura sia per rassicurarci gli uni con gli altri, per sentire se il vicino o il familiare si era salvato».
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Una donna anziana ha evitato la morte perché è rimasta a galleggiare sul materasso, raccontano. Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, tra i primi ad accorrere, fa questa sintesi: «Ha piovuto in qualche ora un terzo di quello che normalmente piove durante un anno intero in queste zone e in alcune zone ha piovuto il doppio di quello che piove nel periodo estivo. Quindi è stato un quantitativo di acqua che si è riversato sui territori in maniera repentina creando lo scompiglio e purtroppo anche la tragedia e la morte». Ora si scruta il cielo: in provincia di Ancona c'è un nuovo allerta giallo per oggi. Curcio: «Tra le priorità c'è quella del ripristino del territorio: rimettere le reti acqua, luce e gas dove sono venute a mancare e mettere in piedi un sistema che vada a mettere il territorio in una condizione di maggior sicurezza anche in considerazione degli eventi che potrebbero avvenire prossimamente. Ci si aspetta nei prossimi giorni un ulteriore peggioramento del tempo e bisogna farsi trovare pronti». Non solo: secondo il bollettino della Protezione civile c'è per oggi allerta meteo arancione in Umbria, Campania, Basilicata e Calabria e gialla in altre 8 regioni.