Roma, omicidio Andrea Fiore: la polizia ferma una seconda persona. È un 43enne italiano

Precedentemente era stato arrestato un altro uomo, Daniele Viti, per concorso in omicidio

Omicidio Andrea Fiore a Roma, polizia ferma una seconda persona: è un 43enne italiano
Omicidio Andrea Fiore a Roma, polizia ferma una seconda persona: è un 43enne italiano
Sabato 1 Aprile 2023, 10:14 - Ultimo agg. 19:06
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Lo hanno bloccato in un albergo ad Aranova, centro del litorale romano. Si sentiva braccato, forse aveva capito che gli investigatori erano arrivati a lui. È finita dopo cinque giorni la fuga di Danilo Rondoni, 43 anni, seconda persona arrestata dalla Squadra Mobile della Capitale nell'ambito dell'indagine sull'omicidio di Andrea Fiore, il 54enne con precedenti per droga ucciso nel suo appartamento a Torpignattara, la notte tra il 26 e il 27 marzo scorso. La polizia ha fermato Rondoni, anch'egli con precedenti legati alle sostanze stupefacenti, la notte tra venerdì e sabato. Alla sua identificazione si è arrivati subito dopo il fermo di Daniele Viti, originario di Veroli, centro in provincia di Frosinone, bloccato mentre rientrava assieme alla compagna in un appartamento nella zona Corviale. All'interno dell'appartamento fu trovata una pistola e «un ingente quantitativo» di droga.

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L'omicidio

Ad incastrare Viti il suo portafoglio trovato a poca distanza dalla abitazione di Fiore.

Anche per Rondoni, così come per Viti, l'accusa è di concorso in omicidio: per lui, trasferito nel carcere di Regina Coeli, all'inizio della settimana prossima ci sarà l'interrogatorio di convalida davanti al gip. Per gli inquirenti i due arrestati sono gli autori del raid di morte ai danni di Fiore. Secondo quanto accertato da chi indaga, il 54enne è stato raggiunto da un colpo di pistola al torace poco dopo la mezzanotte di domenica. La vittima, che aveva precedenti anche per droga, con molta probabilità conosceva i suoi aggressori. «Mi hanno sparato, venite a salvarmi», le parole dette al 112 poco prima di morire. L'accelerazione nell'indagine sulla guerra tra bande del quadrante sud est della Capitale si è registrata dopo la scoperta, avvenuta giovedì, di un vero e proprio arsenale nella zona di Pietralata. Gli inquirenti hanno sequestrato una piccola santabarbara fatta di fucili, mitragliette e pistole e arrestato anche la 'custodè dell'arsenale: una donna di 30 anni ritenuta organica alla banda criminale. Si tratta di armi che potrebbero essere state utilizzate dal gruppo criminale per mettere a segno l'omicidio di Fiore e forse anche quello del 13 marzo costato la vita a Luigi Finizio.

Le indagini

Quest'ultimo, legato al gruppo criminale di stampo camorristico dei Senese e amico di Fiore, è morto sotto i colpi di almeno due killer mentre si trovava ad una stazione di benzina in via dei Ciceri, non lontano da via dei Pisoni teatro dell'agguato ai danni di Fiore. Secondo quanto emerge dalle carte dell'inchiesta gli «autori del reato» ,la sera dell'omicidio, fingendosi appartenenti alle forze dell'ordine hanno «prelevato» una persona che si trovava in strada, un abitante dello stabile. Il testimone ha raccontato di essere stato trascinato da Viti e Rondoni all'interno di una auto. «Li lo hanno colpito con un pugno al volto - è detto nelle carte dell'inchiesta - e lo hanno minacciato di morte qualora non avesse collaborato fornendo le informazioni richieste. In particolare, le domande rivolte dai due malviventi erano volte a conoscere il legame tra Fiore e tale »Gigio« (il soprannome di Finizio) deceduto a seguito di un agguato a colpi d'arma nei giorni precedenti, per le quali, a loro dire, stavano svolgendo delle indagini». Sull'arresto di Rondoni è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi facendo i complimenti alla Squadra Mobile. «Si conferma per l'ennesima volta - afferma il ministro- la grande capacità degli investigatori delle nostre forze di polizia nell'assicurare alla giustizia in tempi brevi i responsabili di reati così gravi e allarmanti».

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