Arresti Trapani, sorella e nipote di Messina Denaro «gestivano affari ed estorsioni»

Venerdì 13 Dicembre 2013, 09:02 - Ultimo agg. 16 Marzo, 07:16
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Controllavano un articolato circuito imprenditoriale, che assicurava di fatto il controllo quasi monopolistico nel settore dell'edilizia e relativo indotto, oltre ad un vasto giro di estorsioni, le persone vicine a Matteo Messina Denaro arrestate questa mattina, e in particolare la sorella Patrizia, e il nipote (e non cugino come scritto in precedenza) Francesco Guttadauro. Tra i familiari arrestati, anche i cugini del boss Giovanni Filardo, Cimarosa Lorenzo e Mario Messina Denaro.



«Le indagini - precisa la Polizia - hanno confermato il ruolo dirigenziale tuttora rivestito dal latitante Matteo Messina Denaro all'interno del mandamento e nella provincia mafiosa, accertandone la funzione di direzione tra le varie articolazioni dell'organizzazione e di collegamento con le altre strutture provinciali di Cosa Nostra». Gli affari, però, venivano gestiti in gran parte direttamente dai parenti e, in particolare, «con riferimento all'attività di sostegno economico al circuito familiare del latitante, è emersa la contiguità e il ruolo di responsabilità decisionale raggiunto in seno al sodalizio mafioso da Patrizia Messina Denaro e da Francesco Guttadauro, rispettivamente sorella e nipote del ricercato».



Affari che consistevano soprattutto in «un articolato circuito imprenditoriale, che assicurava di fatto il controllo quasi monopolistico nel settore dell'edilizia e relativo indotto, mediante la gestione e la realizzazione di importanti commesse, tra cui opere di completamento di aree industriali, parchi eolici, strade pubbliche e ristoranti. L'organizzazione era, infatti, in grado di monitorare costantemente le opere di maggiore rilevanza del territorio, intervenendo nella loro esecuzione con una fitta rete di società controllate in modo diretto o indiretto da imprenditori mafiosi ed elementi di spicco del sodalizio». A fianco di queste attività «è stata inoltre accertata la diffusa pressione estorsiva esercitata sul territorio anche ai danni di imprese concorrenti e perfino di privati cittadini che avevano ereditato una rilevante somma di denaro».