L'imputato era stato condannato in primo grado dal gup di Spoleto a 14 anni, per omicidio volontario (con rito abbreviato), pena poi ridotta a sei dalla corte d'Assise d'appello di Perugia, dopo che l'accusa era stata derubricata in omicidio colposo. La sentenza di secondo grado è stata quindi confermata dalla Suprema corte. Forte la delusione dei familiari della ragazza, il cui terzo anniversario della morte cadrà domenica. «Speravamo in una pena esemplare - ha commentato con amarezza la madre Sonia - abbiamo fatto tutto il possibile anche grazie al nostro legale Francesco Caroleo Grimaldi, ma così non è stato. Lo trovo terribilmente ingiusto perchè questo ragazzo tra pochi anni uscirà dal carcere, e sarà ancora giovane, mentre io questo ergastolo me lo porterò dentro fino alla fine».
Secondo la donna, «episodi del genere non devono essere dimenticati, non solo per quanto accaduto a mia figlia - ha osservato - ma anche per tutte le altre persone che subiscono queste tragedie.
Bisogna tenere i riflettori accesi - ha concluso - e mi auguro che la legge sull'omicidio stradale possa far cambiare le cose».