Stalking, primo braccialetto "d'urgenza" con nuovo Ddl: cosa prevede la legge contro la violenza sulle donne

E' stato applicato a un trentenne italiano residente in provincia di Monza

Stalking, primo braccialetto "d'urgenza" con nuovo Ddl: cosa prevede la legge contro la violenza sulle donne
Stalking, primo braccialetto "d'urgenza" con nuovo Ddl: cosa prevede la legge contro la violenza sulle donne
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 07:01
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Il braccialetto elettronico «d'urgenza» è stato applicato a un trentenne italiano residente in provincia di Monza, già condannato per stalking, su proposta del questore di Monza Salvatore Barilaro. La misura è stata approvata dal presidente della sezione autonoma Misure di Prevenzione di Milano, Giuseppe Cernuto.

È il primo caso in Italia che vede applicato il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne, entrato in vigore il 9 dicembre.

Tra le «strette» della nuova normativa, l'applicazione del braccialetto in presenza dei soli «reati spia o minacce». In caso di manomissione l'uomo potrà essere arrestato anche fuori flagranza di reato.

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Violenza sulle donne, la nuova legge

È entrata in vigore sabato scorso, 9 dicembre, la nuova legge anti-violenza sulle donne. Vale a dire la norma che, rafforzando e semplificando l'applicazione del cosiddetto “Codice rosso” esistente dal 2019, punta a favorire la prevenzione.

Al netto delle critiche di alcuni movimenti femministi e centri anti-violenza che avrebbero preferito l'introduzione di interventi più strutturali, il testo che porta la firma della ministra per la Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella non si limita a stabilire una trattazione prioritaria per i reati di violenza sulle donne, inclusi lesioni aggravate, violenze sessuali, stalking, revenge porn e altri, estende ad esempio la possibilità di ricorrere a misure cautelari anche nei confronti delle persone accusate dei cosiddetti "reati spia".

Termini più brevi per le misure cautelari

Uno strumento a cui la legge appena entrata in vigore affianca anche l'introduzione di termini più brevi per la valutazione delle misure cautelari da parte del pubblico ministero. A fronte di una tempistica oggi indefinita, viene reso obbligatorio per il pm decidere se disporre o meno misure cautelari entro 30 giorni dal momento in cui sono inziate le indagini nei confronti della persona accusata. Il giudice avrà poi altri 30 giorni per decidere se accogliere o meno le richieste. Intanto però il giudice potrà imporre il non avvicinamento ai luoghi frequentati abitualmente dalla presunta vittima, con l'obbligo di mantenere una distanza minima di 500 metri. Obbligo che potrà essere fatto rispettare anche ricorrendo all'uso del braccialetto elettronico mediante una procedura semplificata e rafforzata. 

Infine, è stato introdotto anche il cosiddetto “arresto in flagranza differita” in casi di maltrattamenti, atti persecutori o violazione di un provvedimento di allontanamento. Diviene cioè possibile arrestare una persona accusata anche nei casi in cui il reato sia dimostrabile attraverso video, foto o altro genere di documentazioni (ad esempio chat o altre informazioni fornite mediante localizzazioni GPS), a condizione che non si superino le 48 ore dal fatto documentato.

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