Nelle indagini sull'omicidio del senzatetto 47enne romeno, Cristian Muntianu, avvenuto nello stabile abbandonato adiacente al centro commerciale Il Grillo di Martinsicuro (Teramo), la procura ha iscritto un nome nel registro degli indagati. Un atto dovuto in questa fase per permettere di poter effettuare il prelievo del Dna utile per la comparazione con le numerose tracce rinvenute sul luogo del delitto.
Si tratta di un italiano che gravita nello stabile e proprio per questo conosciuto dagli investigatori che lo hanno anche già sentito, come persona informata sui fatti però, dopo il rinvenimento del corpo del povero romeno, quando i carabinieri iniziarono ad ascoltare tutti coloro che potevano conoscere Muntianu e fornire elementi utili per ricostruire le sue ultime ore di vita fino al momento della morte.
Per adesso l'unica ipotesi che sembra trovare sempre più conferme investigative è che l'omicidio del 47enne si sia consumato nell'ambiente dei senzatetto, per portar via qualcosa che Muntianu aveva, tanto prezioso o piuttosto utile per chi è costretto a vivere in strada.
L'autopsia ha evidenziato che ci sarebbe stato anche un estremo tentativo di difesa da parte del romeno che ha provato a schivare i colpi coprendosi la testa con un braccio, ma di fronte a lui l'altro uomo ha continuato a colpirlo con una bottiglia in testa fino ad ucciderlo. Quasi sicuramente Muntianu conosceva il suo assassino perché entrambi vivevano o frequentavano lo stesso stabile dove di giorno, a pochi metri di distanza, girano anziani e famiglie che, ignare di tutto, vanno nei negozi del centro commerciale, alla pompa di benzina o al bar. Ed è proprio uno di loro, affezionato a Muntianu, che ha lanciato l'allarme quando non lo ha più visto e ha capito che poteva essere successo qualcosa.